Legambiente: nuovi studi sugli effetti tossici del mais transgenico e del Roundup sugli animali

E’ di pochi giorni fa la notizia dell’esito di uno studio choc sulla tossicità degli OGM prodotto dall’università francese di Caen. “Per la prima volta in assoluto un pesticida OGM della Monsanto, è stato valutato per il suo impatto sulla salute; e i suoi risultati sono allarmanti” ha affermato il prof Gilles-Eric Seralini. “Le conclusioni del nostro rapporto – prosegue Seralini – dimostrano un effetto tossico del mais transgenico e del Roundup (il diserbante chimico per il mais più diffuso al mondo) sull’animale e ci portano a pensare che [queste sostanze, ndr.] siano tossiche anche per l’uomo. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”. E aggiunge: “Dallo studio emerge che anche a piccole dosi, l’assorbimento a lungo termine di questo mais, così come del Roundup, agisce come un veleno potente e molto spesso mortale, i cui effetti colpiscono prioritariamente i reni, il fegato e le ghiandole mammarie”. Lo studio è durato due anni, seguendo un gruppo di ratti divisi in tre categorie principali; la prima è stata alimentata solo con mais geneticamente modificato NK803, la seconda con mais OGM trattato con Roundup, e la terza con mais non-GM trattato con l’erbicida. I risultati mostrano una mortalità molto più veloce e più forte a causa del consumo di entrambi i prodotti” spiega il ricercatore”, generando tumori grandi come palline da ping pong sui ratti alimentati con mais OGM del gigante americano Monsanto. Dopo i molti dubbi sensati e ragionati da parte di tutte le associazioni ambientaliste e di molte categorie di coltivatori e dopo i primi, fondati sentori che mangiare prodotti geneticamente modificati potesse far male anche all’uomo, adesso arriva la prova scientifica che questo rischio esiste e dice che “la mortalità osservata è maggiore da due a tre volte tra le femmine e da due a tre volte si riscontrano più tumori in entrambi i sessi; inoltre, alla dose più bassa di Roundup, vi sono 2,5 volte più tumori al seno”. Di fronte a questi dati, i Governi UE devono reagire immediatamente per interdire su tutto il territorio europeo l’uso di questi prodotti oncogeni, dichiara Emilio Gottardo di Legambiente FVG, bloccando in via cautelativa l’uso di prodotti transgenici sin dalla prossima campagna agraria, congelando da subito ogni autorizzazione in corso ed approfondendo lo studio dell’Università di Caen. “A questo punto, continua Gottardo, è necessario che, alla luce dei risultati di questo importante studio, il Parlamento Europeo e la Commissione assumano provvedimenti urgenti che confermino, quanto meno, la necessità di adottare il principio di precauzione e che anche la recente Sentenza della Corte Europea, che prevede che la messa a coltura di OGM non può essere assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione quando l’impiego e la commercializzazione di tali varietà siano stati autorizzati a livello europeo e le medesime varietà sono state iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, sia sospesa e rivista a tutela della salute pubblica e della sopravvivenza degli ecosistemi agricoli naturali”.

Legambiente FVG