Marano: situazione esplosiva, il Sindaco minaccia le dimissioni

Dal MV di oggi

Il sindaco di Marano, Mario Cepile, ha chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Udine, al quale chiedere delle risposte alla situazione venutasi a creare a Marano a seguito dell’operazione “Gratta e vinci”, che ha portato al sequestro da parte dei Noe di Udine, di documenti di certificazione di origine del propulsore, licenze di pesca e di navigazione, a 17 pescatori.
«Vogliamo capire- sottolinea Cepile- se c’è la volontà di togliere tutte le licenze (fino ad oggi su 60 pescatori vongolari ne hanno sequestrate 30), perché, se così fosse, ci dicano subito che si vuole stroncare una categoria e allora mi vedrò costretto a portare le chiavi del comune in Prefettura, perché questa situazione non può che creare grossi problemi sociali».<br />
Ieri intanto il primo cittadino ha informato dell’accaduto l’assessore regionale Violino, che si è impegnato a verificare la situazione.
Intanto il presidente della Cooperativa Pescatori San Vito, Achille Ghenda, interviene per fare alcune precisazioni sull’operazione “Gratta e vinci”: «Diversamente da quanto indicato – afferma – la Cooperativa San Vito non è proprietaria di alcuna imbarcazione e il provvedimento dell’autorità giudiziaria riguarda documenti di bordo in dotazione ad alcuni natanti di proprietà di imprese di pesca locali, i cui componenti solo in parte sono associati alla Cooperativa».
Secondo Achille Ghenda, «l’operazione si inserisce nell’ambito di un’indagine già da tempo avviata per fatti analoghi, relativamente ai quali la Cooperativa ed i soci già coinvolti hanno sempre fornito la più ampia collaborazione e disponibilità per fare la dovuta chiarezza sulla vicenda. Anche per questi motivi, risultano ingiustificate le modalità con cui è stata condotta l’operazione- afferma Ghenda-, che è stata fonte di uno stato di tensione e di discredito per l’intera comunità maranese e che avrebbe potuto essere evitata, considerato che i soggetti coinvolti sono dei pescatori e non dei malavitosi. Questo atteggiamento viene inevitabilmente interpretato come un ingiustificato accanimento nei confronti della comunità maranese, in buona parte composta da pescatori aderenti alla Cooperativa. In ogni caso, le responsabilità non possono essere presupposte a indagine e accertamenti ancora in corso ma dovranno essere accertate all’esito dell’eventuale giudizio».
«Quanto accaduto – conclude il presidente della San Vito – evidenzia ancora una volta la necessità di interventi strutturali da parte dei competenti organi a sostegno dell’attività primaria che caratterizza la comunità maranese, come è stato evidenziato in occasione dell’incontro con l’assessore regionale alle Politiche agricole e pesca, Caludio Violino, al quale era rappresentata anche la Cooperativa che ritiene altresì necessario un confronto con il Prefetto per manifestargli il disagio diffusosi nella comunità locale e per aprire un dialogo sui problemi che da tempo affliggono il settore della pesca».