Marilenghe: T9, crisi, canili triestini ed altre polemiche

Di Andrea Valcic

Del telefonino ho imparato a stento le funzioni fondamentali: ricevere e chiamare, mi sono avventurato nelle opzioni guidato più dalla necessità del non perdere appuntamenti e notizie che dalla curiosità tecnologica. Se poi passiamo alla digitazione dei messaggini, si tocca il fondo e confesso due cose: l’invidia che provo per i ragazzini che si muovono sulla tastiera come pianisti, un po’ frenetici a dire il vero, e che non sono riuscito ad impadronirmi del sistema di compattazione delle parole: il famoso T9. Anzi mi premuro sempre che non sia attivato per non restare disarmato di fronte agli Sms. Il fatto che la Provincia di Udine abbia deciso di utilizzare i finanziamenti delle legge nazionale, la famosa 482, indirizzandoli verso la creazione di un software in grado di utilizzare il friulano ha suscitato il solito vespaio di reazioni. C’è da dire che la notizia ha interessato immediatamente i media nazionali, impressionati favorevolmente dal passaggio tecnologico che una lingua minoritaria si stava apprestando a compiere, dimostrando una notevole modernità e apertura nei mezzi usati per conservarla e difenderla.<br />
      È accaduto esattamente il contrario da noi, dove i soliti noti hanno cominciato a sparare contro l’iniziativa. Essendo come sempre a corto di immaginazione e contenuti, si sono appigliati alla spesa sostenuta per il progetto: «In tempo di crisi, impensabile -hanno detto costoro- spendere anche un euro che non vada agli operai delle fabbriche in crisi». Falloppando per altro in maniera clamorosa, sulla provenienza dei fondi impiegati nel T9 nostrano.
      Non bisogna cadere nel tranello dei costi. Si creerebbe una sorta di scaletta di priorità nella quale, il Friuli dovrebbe sempre e comunque giustificare, non si sa poi a chi, l’impiego di denaro pubblico per lo sviluppo della sua identità, non solo linguistica. Se si vuol giocare sporco sulle cifre si può fare: Sapete ad esempio quanto costerà alle nostre tasche il nuovo canile di Trieste? L’ho annunciato con grande soddisfazione la leghista triestina Federica Seganti, assessore regionale: Un milione e 20mila euro, che uniti ai 180mila messi a disposizione dal Comune fanno una bella sommetta. Vi saranno ospitati 150 cani.
      Una cuccia dorata da 6800 euro per animale, pagata dalla Regione. Il "bau" sarà contento.
      E alle fabbriche in crisi, adesso chi ci pensa più.

Una risposta a “Marilenghe: T9, crisi, canili triestini ed altre polemiche”

  1. Ma se non ne capasci di elettronica di chi è la colpa?Le fabbriche in crisi,si alcune sicuramente,la gran parte solo per prendere soldi dallo stato o regione che sia,l’altro giorno su un quotidiano hannoscritto che in friuli abbiamo lo 0,9% di disoccupati in più,ma in regione le aziende hanno aumentato la produzione del 1,1%a mi alc no mi torne

I commenti sono chiusi.