Moggio: un Centro polifunzionale per aggregare la comunità, ora ricostruzione si è conclusa

di Alessandro Cesare

Dal 1976, anno del terremoto, la comunità attendeva uno spazio polifunzionale in cui poter assistere a uno spettacolo teatrale o alla proiezione di un film. Grazie al sostegno della Regione, oltre che all’intraprendenza del Comune, il sogno si è realizzato venerdì sera, con il taglio del nastro della nuovo Centro di aggregazione giovanile. Uno spazio ricavato nell’ex scuola elementare, sfruttando al meglio i 300 mila euro concessi dalla Regione. Un momento al quale la popolazione di Moggio ha voluto assistere in massa, con la cerimonia di inaugurazione che ha visto protagonisti il sindaco Daniela Marcoccio, i componenti della sua giunta, il consigliere regionale Enzo Marsilio, l’assessore provinciale Barbara Zilli, il consigliere provinciale Erica Gonano e ovviamente, per l’immancabile benedizione, l’abate don Matteo Caucig. «Per Moggio la ricostruzione post-terremoto si conclude oggi – afferma il sindaco Marcoccio – perché il cinema-teatro San Carlo, crollato nel 1976, non era mai stato riedificato. Per questo l’inaugurazione della sala polifunzionale ricavata all’interno del Centro giovanile assume un valore molto importante per la nostra comunità». Alla cerimonia, tra ricordi e memorie, c’è stato lo spazio anche per l’emozione, quando è stato dato l’annuncio dell’intitolazione della sala a Romano Treu. «Un personaggio unico per Moggio – aggiunge il primo cittadino – che con la sua semplicità ha contribuito allo sviluppo culturale e sociale del paese, facendolo conoscere anche fuori dai nostri confini regionali. Il nostro auspicio è che il suo impegno possa essere di esempio per i giovani che frequenteranno questo centro». L’apertura della sala polifunzionale, oltre al valore culturale e sociale, assume un’importanza anche a livello urbanistico. L’amministrazione Marcoccio infatti, ha voluto utilizzare lo stabile che ospitava, fino al 2010, le scuole elementari, evitando così che si trasformasse in una struttura abbandonata. «E’ stata azzeccata – commenta Marcoccio – la scelta di trasferire le scuole elementari nella struttura che ospita le scuole medie, razionalizzando le spese. In questo modo abbiamo potuto ricavare il Centro giovanile nel cuore del paese, soluzione che è stata molto apprezzata dalla gente». Il contributo economico della Regione era stato chiesto e ottenuto dalla vecchia amministrazione comunale, quella guidata da Ezio De Toni. La sua intenzione però, era quella di far nascere il Centro giovanile in una zona più defilata dal centro del paese, nei pressi della casa di riposo. Da qui la scelta della giunta Marcoccio di abbandonare questo progetto per recuperare l’ex scuola elementare, dando maggiore centralità ai nuovi spazi pensati per i giovani.