Mortegliano: volpe infetta abbattuta anche in pianura


Nelle vicende che ormai da tempo ci dicono come stiano aumentando considerevolmente i comuni coinvolti nei casi di rabbia silvestre, l’unico punto fermo sembra essere il fatto che il fenomeno non sia facilmente arginabile e che quindi possa allargarsi ancora.

La rabbia silvestre, accertata per la prima volta nell’ottobre 2008 a carico di una volpe abbattuta nel comune di Resia, si estende oggi fino al Medio Friuli. Il caso numero 30 riguarda infatti il comune di Mortegliano dove lo scorso 26 settembre è stata abbattuta una volpe che sottoposta agli accertamenti di rito è risultata affetta da rabbia silvestre.Dopo il caso di Mereto di Tomba, già indice di un allargamento dell’epidemia, quello di Mortegliano rappresenta l’ennesimo, preoccupante, campanello d’allarme. Segno che la rabbia, combattuta a suon di ordinanze e campagne vaccinali, non sta facendo un passo indietro, ma anzi si sta estendendo a zone che fino a oggi non erano ancora state interessate dal fenomeno. Il ritrovamento, della volpe in un’area verde nei pressi del Cormor ha fatto scattare le procedure di sicurezza: «Siamo in attesa dell’ordinanza da parte dell’Ass – spiega il sindaco di Mortegliano Alberto Comand – e sulla base di quanto sarà disposto adotteremo gli opportuni provvedimenti, nel frattempo, certo, è bene che quanti possiedono cani prestino la massima attenzione alla loro custodia».
Si conferma fortemente interessata dalla rabbia silvestre, con oltre dieci casi accertati nel corso degli ultimi mesi, la zona collinare, dove il 25 settembre, nella frazione di Comerzo di Majano, una volpe affetta da rabbia è stata uccisa da due cani poi trasportati al canile di Udine, in attesa dell’esito degli esami condotti sull’animale ucciso, e qui tenuti in quarantena. Dopo Resia, Majano è il comune a oggi più colpito, con ben 5 casi registrati nel corso di poche settimane, seguito a ruota da San Daniele dove i casi confermati fin qui sono complessivamente 4. Come detto, la ricomparsa della rabbia in Friuli si è registrata lo scorso mese di ottobre, ben 13 anni dopo l’ultima volpe rabida trovata all’epoca in provincia di Trieste, e a oggi conta ben 30 casi spalmati su 13 comuni della provincia di Udine, l’ultimo dei quali, ricordiamolo, ancora è quello in Comune di Mortegliano.
Nel tempo si sono susseguite diverse ordinanze, emesse dall’azienda sanitaria 4 Medio Friuli nelle quali si vieta la circolazione dei cani se non accompagnati e tenuti a guinzaglio e museruola. Viene resa obbligatoria la vaccinazione antirabbica dei cani e vietata la caccia con gli stessi (nei comuni di Majano e San Daniele). Divieto, quest’ultimo, che nei giorni scorsi ha causato qualche malumore tra i cacciatori della riserva di Majano secondo i quali tale divieto non riguarderebbe curiosamente anche paesi confinanti con quelli interessati da casi di rabbia. Polemiche a parte, i cacciatori sono stati fin qui in prima linea nel combattere il fenomeno. Anche grazie a loro è stato possibile disseminare su un vasto territorio della provincia migliaia di esche vaccinali dirette alle volpi nel corso di ben tre campagne successive, l’ultima delle quali risale allo scorso mese di settembre e dovrebbe iniziare a dispiegare i suoi effetti positivi.