Nimis: convention in Friuli per le Città del vino


di CLAUDIO FABBRO

Hanno scelto il Friuli e in particolare Nimis, patria del passito Docg Ramandolo, i vertici nazionali delle Città del vino, per fare il punto sui problemi dl settore e individuare, assieme a luminari della scienza dell’ alimentazione e dintorni, le strategie per ridare dignità a un prodotto da troppo tempo demonizzato a causa di tanta disinformazione e proliferazione di iniziative – frutto di teoremi e risposte preconfezionate ad arte – che stanno devastando decenni di buon lavoro dei nostri viticoltori. Il coordinamento delle Città del vino Fvg organizza pertanto oggi, alle 10.30, un incontro sulla “Guida al bere consapevole” nella sala conferenze “Centro Antonio Comelli” in piazza XIXX settembre a Nimis. Tra gli argomenti trattati al convegno, che avrò l’onore di introdurre e moderare, il rapporto tra alcol e giovani e il valore culturale del vino, le normative nazionali ed europee, le proposte di legge in materia di prevenzione e lotta all’alcolismo, il ruolo strategico della filiera vitivinicola nel promuovere l’educazione al bere responsabile. Dopo il saluti del primo cittadino di Nimis, Danilo Gervasi, e del sindaco di Buttrio, Tiziano Venturini, coordinatore Città del vino Fvg, introdurrà i relatori: Gianpaolo Pioli, sindaco di Suvereto e presidente nazionale delle Città del vino. Alberto Bertelli, ricercatore presso il dipartimento di Morfologia umana e scienze biomediche dell’università di Milano e presidente della commissione “Vino e salute” dell’Oiv, nonché membro della consulta nazionale sull’alcol e sui problemi alcol-correlati del ministero del Lavoro, parlerà di “Alcol: uso e abuso, proibizionismo e prevenzione. Cosa fermenta in Italia e in Europa tra proposte di legge e campagne educative”. Francesco Orlandi, docente di Epidemiologia clinica nella scuola di specializzazione in gastroenterologia dell’università di Ancona e di Vino e salute nel corso interuniversitario specialistico di Scienze viticole ed enologiche dell’università di Torino, anche responsabile del settore Vino e salute per l’Accademia italiana della vite e del vino, relazionerà su “Il vino è moderazione: considerazioni di un clinico”. Dopo il dibattito, le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino. Oltre agli amministratori delle Città del vino e ai vignaioli, sono stati invitati a intervenire sindaci, amministratori locali, parlamentari di Friuli Venezia Giulia e Veneto, organizzazioni e associazioni di categoria, Forze dell’ordine e quanti hanno a cuore questi temi. La memoria corre a un altro importante convegno scientifico al 35º Vinitaly di Verona, 5 aprile 2001, sul tema: “Vino e salute”, anche il vino bianco fa bene. I relatori furono Luigi Soini, direttore della Cantina produttori Cormòns promotrice dell’iniziativa, la dottoressa Ursula Fradera della Deutsche Weinakademie, la professoressa Conte dell’università Modena, il professor Bertelli dell’università di Milano e il professor Ronca dell’università di Pisa. I dati scientifici dello studio furono poi resi noti ufficialmente alla conferenza internazionale “Alcohol and wine in health and disease”, tenutasi negli Usa a Palo Alto, California, dal 26 al 29 aprile 2001. La ricerca fu resa possibile grazie al finanziamento della Comunità montana del Collio e della tedesca Dwa Deutsche Weinakademie. «In questi ultimi anni – osservarono i relatori – abbiamo sentito parlare più volte degli effetti benefici del vino, al di fuori dell’effetto alcol. Questa ricerca ha permesso di riscontrare che l’acido caffeico e il tirosolo (presenti anche nell’olio d’oliva) sono tra i principali protagonisti degli effetti benefici del vino bianco. Questi elementi sono stati riscontrati esaminando 5 vini bianchi tedeschi (Riesling, Germania) e tre vini bianchi dei Friuli (Tocai Friulano, Verduzzo Friulano e “Vendemmia Tardiva”, le cui uve sono state prodotte e vinificate con processo particolare dalla Cantina produttori Cormòns. Si è riscontrato che ambedue le sostanze sono dei potenti antiossidanti anche in piccolissime dosi e sono in grado di ridurre e modulare la qualità e quantità di pro-infiammatori, detti citochine, in molti casi responsabili di malattie quali l’artrite reumatoide e l’osteoporosi. Tali esperimenti confermano che anche per il vino bianco un moderato consumo può avere effetti benefici sulla salute, confermando così l’appartenenza a pieno titolo del vino bianco alla dieta mediterranea. <br />