Olin bevi, torna a bevi …..

Il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, a margine della giornata sulla prevenzione dell’abuso di alcool presso l’Istituto Superiore di Sanità, ha annunciato che presto il Consiglio dei Ministri presenterà un disegno di legge sulla regolamentazione della pubblicità delle sostanze alcoliche. Tra gli intenti del Ministro c’è di “vietare la pubblicità degli alcolici che fa riferimento al legame tra uso di sostanze alcoliche e successo della persona” – come egli stesso ha dichiarato –“ e rompere il legame che esiste nell’immaginario giovanile tra uso di sostanze e capacità di costruire relazione significative e di successo nel gruppo sociale. Oggi si affida la possibilità di una bella serata all’uso di sostanze, qualsiasi esse siano”.
In effetti, negli ultimi anni, la comunicazione di bevande alcoliche ha abbandonato i contesti familiari ed intimistici tipici delle pubblicità degli anni ’60 e ’70 (caminetti accesi, tavolate tra amici, accoglienti salotti etc.), ove il bere un bicchierino in compagnia era sinonimo di affetti sinceri ed amicizia. Le location preferite oggi per gli spot sono i bar degli happy hour ed i locali notturni, luoghi dove l’autoaffermazione e la socializzazione tra perfetti estranei viene aiutata proprio dall’alcool. I luoghi di cui sopra sono però anche nefastamente legati – nell’immaginario comune – alle cosiddette "stragi del sabato sera" ed alla crescita esponenziale degli incidenti stradali di ogni entità.
Associazioni di idee così negative in comunicazione aziendale non hanno mai funzionato salvo abbinarci motivazioni ancor più forti come il successo ed il divertimento sfrenato.
Senza attendere le limitazioni prossime venture del Ministro, se fossiun’azienda produttrice di liquori et simili, avrei già cambiato rotta con larghissimo anticipo in fatto di comunicazione, riportando la "bevuta" ad una dimensione più privata e sana.

Oggi la vera trasgressione è il conformismo!