Ovaro: Aplis, atmosfera del ’700 ai piedi dello Zoncolan

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di Antonio Simeoli.

È stato ristrutturato nel 2009, eppure pochi lo conoscono. Stiamo parlando del complesso turistico-alberghiero, ma soprattutto museale, di Aplis a Ovaro sulla destra del Degano. Sotto lo Zoncolan con una vista sul Monte Crostis, il Crostis e la Panoramica delle vette da urlo. C’è un albergo a tre stelle completamente ristrutturato con i soldi del Consorzio (e quindi pubblici), è stata inoltre recuperata pure la storica segheria, che risale addirittura a metà del ’700. Ed è diventata un museo. Il meccanismo era semplice e dava lavoro a centinaia di persone in tutta la val Degano. Veniva sfruttata la forza dell’acqua del fiume per la lavorazione del legno. Esattamente come accadeva in Cadore. E nel canale di Gorto all’epoca furono realizzate fino a undici segherie. Ma non c’è solo quello nel complesso di Aplis perchè, sempre ngrazie al Consorzio Boschi Carnici, nel sito un tempo di proprietà della famiglia Micoli-Toscano, è stato creata anche un’esposizione faunistica con in mostra oltre cento esemplari autoctoni. Inoltre è stata recuperata la vecchia fornace, sono stati sistemati i laghetti. E c’è l’hotel a tre stelle con una cinquantina di posti letto. Il Consorzio nel 2009 aveva avviato una gara per la gestione, per invogliare gli imprenditori proponendo addirittura un affitto mensile di nemmeno 400 euro al mese. Sì, avete capito bene. Eppure l’hotel non è mai decollato. Ed è pazzesco che sia accaduto questo perchp Aplis sarebbe la base di partenza perfetta per i centinaia di ciclisti che ogni anno d’estate danno l’assalto allo Zoncolan in bici, ma anche (d’inverno) per gli appassionati di sci. Ampio parcheggio, anche per i bus, stanze per ospitare le bici. Ora il Consorzio ha cambiato gestione, punterà sul web e su offerte ad hoc per fare breccia sui turisti. Aplis è un paradiso, come spesso ahinoi accade in Carnia conosciuto da pochi.