Ovaro: il Caseificio vince il ricorso per lo spaccio

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di Gino Grillo

Il Tar ha accolto il ricorso del Caseificio Val Tagliamento di Enemonzo e ha annullato la delibera del Comune della Valle Degano che concedeva in affitto provvisorio alla società Friulmont l’edificio di proprietà in località Chialina in Via Carnia Libera n. 86/A/B. La vicenda inizia verso le fine dell’anno scorso, quando l’amministrazione comunale apre un bando per la cessione dell’edificio che era dato in gestione a Friulmont per la vendita di prodotti agricoli, alimentari, zootecnici e artigianali con sede nel nostro territorio regionale. A tale decisione si era opposta la minoranza, ma soprattutto il mercato che ha lasciato andare deserta l’asta. La maggioranza ha quindi accettato in parte le proposte della minoranza emettendo un bando, con scadenza al 31 dicembre 2013, per l’affitto del fabbricato da destinare sempre a rivendita di prodotti locali. Fra le varie offerte la più conveniente economicamente al Comune era quella del Caseificio della Val Tagliamento, che veniva dichiarata aggiudicataria provvisoria dell’asta pubblica. Peraltro, nello stesso giorno, il responsabile del procedimento comunicava l’esclusione della ricorrente dalla gara, insieme a quella delle altre partecipanti, eccetto la controinteressata Friulmont in quanto l’offerta, a differenza di quanto indicato nelle modalità di partecipazione, risultava datata e sottoscritta solo sull’ultimo foglio dei due contenenti l’offerta, invece che su ogni foglio. Così il caseificio di Enemonzo veniva, in autotutela, escluso dalla gara, che veniva aggiudicata provvisoriamente alla Friulmont. Non si sono trovati d’accordo con questa interpretazione gli amministratori del Caseificio Val Tagliamento che ritengono «l’interpretazione ingiustamente restrittiva e illogica, dato che per foglio avrebbe dovuto intendersi la complessiva offerta di due facciate, sottoscritta e datata nello spazio dell’ultima facciata, contrassegnato dalla dizione “firma”». Le due tesi contrapposte, sostenute dagli avvocati Marco Marpillero ed Alessandra Pergolese per il Caseificio, da Teresa Billiani per il Comune e da Nadir Plasenzotti, Roberto Felcaro per Friulmont, ha visto il Tar del Friuli Venezia Giulia pronunciarsi favorevolmente al ricorso avanzato dal Caseificio e ha quindi annullato il verbale della commissione giudicatrice con il quale si escludeva dalla gara la ditta carnica che ha presentato il ricorso e la conseguente dichiarazione dell’azienda Friulmont quale aggiudicataria del locale di Chialina.