Ovaro: morto il fotografo Gardel, collaboratore del Messaggero

 

di Gino Grillo

Fine anno segnato da un grave lutto a Ovaro: nella notte di San Silvestro è deceduto Luigi Gardel, fotografo del paese, di 71 anni. Un decesso inatteso. Gardel non aveva dato segni di sofferenze fisiche, ma nella notte dell’ultimo dell’anno, mentre si trovava nella sua casa di via Caduti 2 Maggio assieme alla moglie Anna, si è sentito male. Il tempo di avvisare la consorte domandandole di chiamare un medico, il quale purtroppo non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma del fotografo è stata composta in una camera ardente nella sua stessa abitazione. Le hanno reso omaggio amici, conoscenti e paesani. Oltre che per il suo carattere aperto e gioviale, donatore di sangue, appassionato di sport, fondatore della Pro loco ovarese, che ha sostenuto con passione per anni, Luigi era conosciuto soprattutto per il suo lavoro. La fama professionale di Gardel era nota ben oltre i confini paesani: a scuola con Candoni, Luigi per 40 anni ha collaborato con il Messaggero Veneto, riportando la cronaca degli avvenimenti della Carnia su lastra e poi su pellicola. Lo ricorda Alberto Soravito, che è stato suo allievo nell’arte fotografica e che ora prosegue il suo lavoro anche come collaboratore con il nostro giornale: «È stato il mio maestro, mi ha aperto la via alla fotografia e me l’ha fatta amare. Gli devo molto». Rattristato, ricorda come sabato mattina abbia condiviso un caffè, in un bar del paese, con lui». Nulla lasciava presagire quello che è accaduto poi durante la notte, soltanto poche ore dopo: «Mi sembra di vivere un brutto sogno», dice Alberto. Ieri sera nella chiesa parrocchiale è stato celebrato da don Gianni Pellarini un rosario in suo suffragio. Domani, alle 14.30, i funerali alle 14.30. Oltre alla moglie. Luigi Gardel lascia due figlie: Paola e Giovanna.

Una risposta a “Ovaro: morto il fotografo Gardel, collaboratore del Messaggero”

  1. Si terranno questo pomeriggio alle 14.30 nella chiesa della Santissima Trinità i funerali del fotografo Luigi Gardel, scomparso improvvisamente all’età di 71 anni ad Ovaro il 1 gennaio. Esperto fotografo, ha collaborato pure con il Messaggero Veneto per 40 anni, ha visto la sua figura essere ricordata anche dall’amministrazione comunale. Romeo Rovis, sindaco del paese, traccia un ricordo di Gardel. «Una scomparsa che segnerà il paese – inizia – come lo ha segnato quando, nel 2008 quando, raggiunta l’età pensionabile, ha chiuso il suo negozio di fotografo in paese». La sua passione per la fotografia e l’amore per la storia, la tradizione della Val di Gorto, lo hanno comunque portato a collaborare ancora con tutte le associazioni e istituzioni del paese, fornendo non solo immagini fotografiche, ma anche preziosi documenti tutt’ora esposti in mostre aperte in paese. «La sua arte, la fotografia – prosegue – l’ha appresa con il grande fotografo di Comeglians Giovanni Candoni, e poi l’ha trasmessa ad altri giovani». Rovis ricorda i 50 anni di attività professionale di Gardel che lo ha portato a creare una importante rassegna di documenti e fotografie tratti dalla sua collezione storica personale, ora presenti nel Museo delle miniere di carbone di Cludinico. «La sua attività – rammenta ancora il primo cittadino – era svolta a favore della collettività, della gente e specialmente dei giovani, cui era molto attaccato». «Ultimamente Luigi ha collaborato con la mostra Ovart, che in segno di lutto verrà presto chiusa». Ora, dopo le tante attestazioni di cordoglio presentate alla moglie Anna e alle figlie Paola e Giovanna, il paese e quanti ebbero al fortuna di conoscere Luigi Gadrel, si ritroveranno questo pomeriggio nella parrocchiale con don Gianni Pellarini per porgergli l’estremo saluto

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