Paluzza: Casa di riposo, il nuovo CDA chiude le porte alla politica

«Chiuderemo la porta della casa di riposo alla politica, non permetteremo favoritismi, siamo nemici dei privilegi e amici della trasparenza». In relazione ai tanti articoli e alle trasmissioni televisive riguardanti la storica residenza per anziani di Paluzza, la nuova presidenza insediata il 17 dicembre scorso ha inteso affermare questo e altro ancora. «Fin dal primo momento – scrivono il presidente Stefano Di Bello e il vice Renato Garibaldi – abbiamo percepito il clima non proprio disteso in cui si trovava la casa di riposo di Paluzza che si è sempre distinta per serenità, cortesia, dedizione e ospitalità. Siamo perfettamente consapevoli – continuano presidente e vice – delle critiche e delle difficoltà in cui le gestioni del recente passato, e alcune scelte non rivolte purtroppo al benessere degli ospiti, hanno portato la nostra struttura che era l’eccellenza della Carnia. Non ci interessano le polemiche e le dietrologie. Il presidente, il vicepresidente e il cda hanno accettato l’incarico al fine di poter tutelare il buon nome della struttura e di chi ci lavora, l’efficienza, la qualità del servizio, e in primis gli anziani ospiti che meritano dignità, rispetto, cura. Per 5 anni siamo svincolati dai mandati dei sindaci e non ci faremmo condizionare nelle scelte, di qualsiasi natura siano. È nostro obbligo morale onorare la scelta del cavalier Brunetti, esempio di filantropia e generosità. Ci proponiamo per il benessere della comunità tutta che si trova, con la crisi, ad affrontare momenti difficili, soprattutto per le famiglie a basso reddito e anziani soli». E proseguono: «Ci rivolgiamo ai tanti collaboratori affinché comportamenti virtuosi, dedizione al lavoro, spirito di reciproca collaborazione prevalgano sulle questioni e gli interessi personali. Li invitiamo a comportamenti leali e senso del dovere, necessari per evitare qualsiasi deriva esternalizzante come è già successo in altre strutture dove il costo del personale era diventato insostenibile». Al contrario di quel che si è detto finora – concludono – «è nostra intenzione assumere, non licenziare. Per esempio, un medico che garantisca una storia clinica e l’assistenza puntuale degli anziani, un animatore/ice e soprattutto un direttore che porti con la nuova “gestione” la casa di riposo a ritornare ad essere la perla dell’assistenza agli anziani della Regione a dimostrazione che in un clima di fattiva collaborazione e responsabilità tra stato maggiore e soldati, le sfide si vincono con facilità».