Paluzza: Timau ancora nella morsa della neve

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di Gino Grillo.

Ancora chiusa la strada per l’Austria attraverso il Passo di Monte Croce Carnico. La statale 52 bis è percorribile sino alla Casetta in Canadà, a poca distanza dall’abitato della frazione di Timau, poi è chiusa per pericolo valanghe. A rendere necessaria la chiusura sono stati i danni che la strada ha subito in territorio austriaco, con slavine e caduta di piante tanto che nei mesi passati anche in Carinzia si ripensava a una riproposizione del tunnel bocciato dagli austriaci all’epoca di Jorge Heider. Per la riapertura nel settore oltre confine, si parla di tre, quattro settimane di tempo. La chiusura non comporta più per i pendolari di alcune aziende site in territorio straniero, che un tempo giornalmente dovevano superare il valico per andare al lavoro, fare il giro per Tarvisio. Oggi i pendolari vanno ad Amaro, dove si è trasferita una branchia dell’azienda, altri invece continuano a lavorare in Austria, ma oramai hanno deciso di risiedere al di là del passo. Chiusa, sempre a Timau, la strada interna che attraversa il paese: per passare da una parte all’altra occorre transitare lungo la nazionale. La strada comunale rimane chiusa nel tratto finale, verso l’Austria, in quanto su di essa incombe da fine gennaio una grossa slavina che ha portato diverso materiale scivolato a valle della Cima dei Camosci, la Gamspiz, sino a pochi metri dalla carreggiata, lungo un canale di sfogo che oltrepassa il terrapieno costruito a monte nei pressi del ponte sito all’uscita della frazione paluzzana. Il sindaco Elia Vezzi dice che il Comune è stato fortunato a non incorrere in problemi di black out elettrici, grazie alla Secab. «Ugualmente – spiega – devo segnalare alcuni problemi di piccoli smottamenti, che ci hanno indotto a prendere la decisione di impedire il traffico nelle zone fra Naunina e San Daniele e nei pressi del Rio Bavous. Frane costantemente monitorate dalla loale squadra di Protezione civile». Vecchi problemi acuiti dall’ondata di maltempo che persiste ormai da oltre dieci giorni. Ieri alla fine della Valle del But da registrare ancora neve, frammista a pioggia, per tutto il giorno, ma con accumulo tutto sommato lieve: solo 5 cm. Neve e pioggia anche a Forni di Sopra ha tenuto lontano il popolo dello sci, salvo quello che si era recato dalla Venezia Giulia per alcune gare di sci e gruppi di sloveni. Ancora in funzione, sin dalle prime ore dell’alba i mezzi spalaneve. Il pericolo maggiore però rimane la neve che cade dai tetti: la gente è costretta a camminare lontano dalle falde. Ma la neve in alcuni casi ha arrecato danni ai parabrezza di alcune automobili parcheggiate vicino alle case.