Paularo: quanto ci vuole per sistemare la strada da “Val Bertat Bassa” sino al confine austriaco

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di Giorgio Agostinis – Tolmezzo

Pregiatissimo direttore, vorrei significare il mio disappunto e ritengo anche quello di tutti quelli che dall’Italia vogliono recarsi a bere una birra in Austria attraverso la strada provinciale Paularo – Pontebba per poi, in località “Malga Val Bertat Bassa” o “Cippo di Maria Teresa”, deviare a sinistra per raggiungere malga “Val Bertat Alta” e proseguire quindi verso il confine italo-austriaco e raggiungere in questo modo casera “Stranig Alm”. Ebbene da “Val Bertat Bassa” sino al confine austriaco ritengo che un’auto non dovrebbe avventurarsi, perché, forse, a malapena un fuori strada sarebbe in grado di superare le molte buche, gli avvallamenti, i macigni sporgenti e quant’altro si possa immaginare. Situazione che cambia radicalmente una volta giunti al confine, quando il prosieguo della medesima pista forestale, non asfaltata, assume un aspetto ben diverso e cioè tale e quale a una nostra strada statale, ben livellata senza buche, avvallamenti, massi di ogni tipo e dimensione. Ho parlato di “strada statale” perché la provinciale Paularo-Pontebba, sebbene asfaltata, tanto ha da invidiare alla pista forestale austriaca.Con che faccia ci dobbiamo presentare ai nostri “vicini di casa”? Certamente non possiamo criticare loro alcunché di quanto ci offrono a pagamento.Sono anni che si legge (anche sul Messaggero Veneto) che sono stati stanziati parecchi quattrini per risistemare quel tratto di strada: se qualcuno ha potuto accedervi, è da diverso tempo che è stato tracciato il nuovo percorso e i picchetti che lo evidenziano sono pressoché marci. La sistemazione della strada non ha avuto mai inizio sebbene possa garantire un ritorno economico alle realtà turistico-alberghiere (rifugi), che con parecchi sacrifici riescono a sopravvivere. E forse anche a tutta la Carnia.Non si tratta di un’impresa dispendiosa simile a quella necessaria per la cabinovia che avrebbe dovuto collegare Pontebba a Passo Pramollo.Forse basterebbe una centesima parte di quegli stanziamenti e, senza dubbio, stiamo parlando di un’iniziativa più utile e indispensabile.E allora è giusto dire un “su svegliamoci” ai sindaci di Pontebba, Paularo e dintorni nonché al consigliere delegato alla montagna Mazzolini perché si diano da fare e utilizzare quei fondi stanziati da anni nel bilancio di spesa della Regione.