Pinguino in Parlamento

No non mi sono messo anch’io ad insultare i parlamentari, ma diciamolo francamente: era ora che accadesse qualcosa di significativo dopo tante belle parole ma pochi o nessun fatto concreto a proposito del Free Software; e le recenti esibizioni di Zio Bill in giro per l’Italia (anche nella nostra Regione) avevano fatto temere il peggio. Invece, seguendo l’esempio di Gran Bretagna, Germania, Spagna e da ultimo la Francia, anche il nostro Pese si è adeguato a quello che non è moda del momento e forse neppure scelta politica o dettata da ragioni di budget, quanto una necessità forse imposta da quei motivi di controllo e riservatezza troppo spesso violati in quest’ultimo periodo. Apprendiamo così che l’intera informatizzazione di base della Camera verrà trasferita a Linux e al Software Libero, a iniziare dai server per finire agli applicativi; quanto ai Deputati, potranno anch’essi optare per i servizi del Pinguino, anche se sarebbe stato preferibile una migrazione imposta piuttosto che scelta, in ragione appunto dei motivi di sicurezza.

Finalmente si comincia a capire la necessità dell’indipendenza tecnologica rispetto al software commerciale, augurandosi che l’esempio del Parlamento e di alcune amministrazioni locali sia presto seguito da tutti, determinando quei risparmi sugli enormi costi che sono uno degli aspetti negativi della politica nel nostro Paese.

Una risposta a “Pinguino in Parlamento”

  1. L’importante è che sappiano utilizzare questi strumenti perchè, da quello che si vede in giro, l’analfabetismo informatico è MOLTO diffuso, specialmente nella pubblica amministrazione.

I commenti sono chiusi.