Pontebba: il comune esce dal consorzio, per De Monte bisogna ripensare la mission di Cosetur

di Alessandro Cesare.

C’era una volta il Consorzio di promozione turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. A un anno di distanza dall’uscita del Comune di Chiusaforte infatti, anche Pontebba ha scelto di recedere la propria adesione a Cosetur. A questo punto, al Consorzio resta solo il “Tarvisiano” (e i Comuni di Tarvisio e Malborghetto), dopo l’abbandono dei territori espressione di Sella Nevea e Passo Pramollo. La decisione è stata presa nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quando, all’unanimità, è stata votata la delibera che ha sancito la fuoriuscita del Comune di Pontebba. L’assemblea ha motivato la scelta con il fatto che c’è un’unica realtà ricettiva pontebbana a essere socia del Consorzio (nessuna tra le attività commerciale ha aderito). «Già l’anno passato – commenta il sindaco Isabella De Monte – c’è stata l’uscita del Comune di Chiusaforte, segno di uno scollamento del consorzio con il territorio e di una lontananza dalle esigenze dei Comuni. Pontebba – aggiunge – attualmente dispone di quasi 400 posti letto, tra alberghi, bed&breakfast e altro. A nostro modo di vedere sono prima di tutto i privati a dover credere nel consorzio, che a quanto pare esaurisce il suo compito quasi esclusivamente nell’essere agenzia di viaggi, con il coinvolgimento degli alberghi più grandi. Non c’è alcun intento polemico da parte nostra – evidenzia De Monte – però è necessario provocare un ripensamento delle funzioni e delle “mission” del consorzio, soprattutto in considerazione del fatto che, proprio nel Tarvisiano, è già sorta un’altra realtà turistica, denominata “Alpi friulane”», che ha già raccolto 40 nuovi soci in Alto Friuli. La decisione è arrivata poche settimane dopo l’annuncio della giunta regionale del via libera al progetto Pramollo. «Di turismo – afferma ancora De Monte – non si può solo sopravvivere, ma risulta necessario dar vita a una fase nuova in grado di rilanciare le nostre vallate e l’intera montagna friulana». Rammaricato il presidente del consorzio Gabriele Massarutto: «Sono dispiaciuto ma anche sorpreso, perché proprio nel momento in cui dobbiamo fare sistema a livello di vallata per portare in porto il progetto Pramollo, il Comune sceglie di lasciare il consorzio, con il rischio di fare la fine della Costa Concordia, finita sugli scogli. Credo che questa decisione del Comune altro non sia che un atto di sabotaggio del progetto Pramollo, perché non può funzionare senza il coinvolgimento della valle. Siamo proprio sicuri che un impianto di risalita riesca a trasformare un paese in località turistica? Lo sviluppo di Pramollo non va isolato, ma condiviso a livello di valle».