Pontebba: scoperto il Pramollichnus, essere sensazionale vissuto 300 milioni di anni fa

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di Tiziano Gualtieri


Inseguendo una macchina fotografica scivolata lungo un pendio del monte Madrizza. Così il paleontologo Andrea Baucon ha notato Pramollichnus, tana di un organismo che 300 milioni di anni fa abitava i fondali del Pramollo quando questo si trovava all'Equatore. Una scoperta sensazionale che ha portato alla luce una forma di vita totalmente sconosciuta e ha attirato l'attenzione dell'intero mondo scientifico. Il ritrovamento è stato analizzato e, nel 2008, presentato all'Ichnia di Cracovia, il più importante congresso sulle tracce fossili. «Probabilmente l'abitante della tana è un organismo vermiforme mai scoperto prima – spiega Baucon, "papà" di Pramollichnus – una sorta di "Renzo Piano degli invertebrati" vista la sua straordinaria organizzazione». Durante lo studio realizzato con il paleontologo portoghese dell'Unesco Carlos Neto de Carvalho è emerso che tutto sarebbe frutto dalla necessità di nutrirsi senza sprecare energia. «Bisognava ottimizzare gli sforzi – prosegue Baucon – e quindi mai tornare sui propri passi e mai incrociare un'area in cui si era già mangiato». Il modo più semplice? «Dare un'organizzazione geometrica ai movimenti». Un'incredibile dimostrazione di "architettura animale", dunque, con un tunnel principale e poi altre gallerie perfettamente parallele. Grazie a Pramollichnus, studiato anche attraverso un modello digitale laser tridimensionale che riprodurre la scoperta, Pramollo è ora riconosciuto come giacimento unico al mondo. «Con questa scoperta – conclude Baucon – il Pontebbano potrebbe diventare il tassello mancante per lo sviluppo geoturistico delle Alpi Carniche che non possono permettersi di perdere questa ulteriore opportunità di sviluppo».<br />