Povoletto: raid nella distilleria Tosolini, rubati prodotti di nicchia della distilleria Camel


di Lucia Aviani

Un autentico raid, messo a segno nel cuore della notte (fra mercoledì e giovedì) da ladri più che scafati. Gente che – i titolari dell’azienda ne sono certi – sapeva perfettamente come muoversi, dove colpire. E’ stata razziata di tutti i suoi prodotti di nicchia la distilleria Camel spa di Bepi Tosolini, a Marsure di Povoletto: una banda di sei, forse sette persone ha stipato di merce pregiata il rimorchio di un camion, con il quale i malviventi si erano introdotti – sfondando la rete di recinzione – nel cortile del capannone. Il danno, superfluo dirlo, è ingente: le stime dei periti, effettuate nel corso della mattinata di ieri, parlano di una cifra prossima ai 100 mila euro. La ditta è sotto choc: «E’ la seconda volta che ci capita – racconta la titolare, Lisa Tosolini –, avevamo già subito un furto dieci anni fa. In questa occasione, però, è andata molto peggio  allora era stato rubato solo prodotto sfuso, mentre adesso sono spariti tutti, proprio tutti i beni di alta qualità. Grappe speciali, di lusso. Quelle a buon mercato, invece, non sono state prese in considerazione». Una selezione accurata, insomma. I ladri avevano le idee chiare, e hanno attuato il proprio piano con minuzia certosina. Frugando tra i contenitori e scardinando casse hanno trovato i tesori che cercavano. Li hanno ammassati sui muletti in dotazione alla distilleria e, poco alla volta – in un tempo calcolato sull’ordine delle tre ore, in base alla quantità di materiale sottratta –, hanno caricato il bottino sul rimorchio del proprio mezzo. Sono entrati in azione all’incirca a mezzanotte: l’orario è certo «perché – spiega la Tosolini – l’allarme è suonato». E i proprietari, infatti, si sono precipitati a controllare cosa stesse accadendo. Ma nello stabilimento tutto sembrava normale, tranquillo. L’abbattimento della recinzione è passato inosservato, nel buio della campagna in cui sorge la Camel: «Devono essersi nascosti, sentendoci arrivare – commenta sempre la titolare –. Avevano fatto in tempo a oscurare ogni sensore di rilevamento, perché l’allarme, riattivato dal custode, non ha più suonato nel corso della nottata. Anche per questo siamo sicuri che i delinquenti conoscessero gli spazi della distilleria». Ad accorgersi dell’accaduto sono stati, ovviamente, i dipendenti, ieri mattina: ai loro occhi uno scenario di devastazione. Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine: del caso si stanno occupando i Carabinieri della stazione di Remanzacco, rimasti impegnati nei rilievi per buona parte della giornata.