Ravascletto: cani a scuola in Carnia per salvare vite umane

di Alessandra Ceschia.
Sono stati selezionati fra centinaia di pastori tedeschi, border collie, labrador e pastori belga e si allenano per imparare a salvare vite umane. Sono i migliori cani delle unità cinofile del Soccorso alpino nazionale riuniti a Ravascletto per una settimana. Sono una sessantina, arrivati da tutta Italia con i loro conduttori per partecipare al Corso nazionale e superare gli esami per l’abilitazione a intervenire per la ricerca di persone disperse, fra i monti, sotto le valanghe o le frane. A essere selezionata per ospitare un’iniziativa che proseguirà per tutta la settimana è la Carnia. «Dopo la Lombardia e il Piemonte è stato scelto il Friuli Venezia Giulia per ospitare il corso, e in particolare Ravascletto, la valle del But e Paluzza, dove si lavora all’interno della ex caserma Plozner Mentil, fra le cave dei blocchi di marmo e nella vecchia miniera di carbone di Claudinico». A parlare è Daniele Mozzi, segretario del Soccorso alpino regionale, istruttore nazionale dell’Unità cinofila e vicedirettore della scuola. Organizziamo esercizi e simulazioni all’interno degli edifici, fra i bunker e nelle cave per addestrare i cani che sono seguiti dai loro conduttori e da 16 istruttori, considerando anche le controfigure – sintetizza – ogni giorno il corso nazionale vede al lavoro oltre un centinaio di persone». Fra i cani ve ne sono quattro destinati a far parte delle unità cinofile del Soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia, che ne conta già una dozzina. «Di norma i cani vengono selezionati in base alle loro caratteristiche fisiche e caratteriali e dopo un lungo periodo di training che può durare un paio d’anni – ragguaglia Mozzi – partecipano al corso nazionale che li prepara alla formazione di classe A o di classe B che garantisce loro il riconoscimento della piena operatività». È la seconda volta che il Friuli viene scelto per ospitare questa iniziativa, grazie alle particolari caratteristiche del territorio. L’attività comincia di primo mattino. I cani partono poco dopo le 7 assieme ai conduttori, raggruppati in squadre, ciascuna con un istruttore e vengono testati nella ricerca di persone in ambiente montano, nelle aree impervie, quando non sotto le frane o in acqua. Basandosi sul loro fiuto e sulla sintonia con il conduttore, devono individuare la posizione del disperso, quindi abbaiare per avvisare il conduttore. «Il legame che si forma fra cane e conduttore è fondamentale – osserva Mozzi – l’animale deve possedere particolari requisiti in fatto di razza, caratteristiche genetiche e caratteriali, ma anche il conduttore deve possedere i requisiti e le capacità tecniche necessarie, oltre a essere iscritto all’albo del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e ad avere la qualifica operativa di Operatore di soccorso alpino, deve inoltre svolgere con il proprio cane un lavoro di formazione quotidiana». A testare il legame indissolubile fra cani e conduttori saranno gli istruttori, visto che entrambi saranno chiamati a sostenere un esame finale che riconosce loro l’abilitazione. Oggi le esercitazioni sul campo si svolgeranno su più vasta scala e richiederanno anche l’impiego dell’elicottero, si andrà avanti fino a sabato, quando da Roma verrà inviato un funzionario del Dipartimento di Protezione civile in occasione delle valutazioni finali che dovrebbero “diplomare” una trentina di cani, mentre altrettanti acquisiranno il primo step nella formazione. La Scuola nazionale, riconosciuta dallo Stato attraverso la Legge 74 del 2001, è responsabile della formazione e della verifica delle unità cinofile del Soccorso alpino e speleologico nella ricerca di persone disperse. Rappresentata da istruttori nazionali distribuiti sul territorio, organizza corsi dove, in collaborazione con la Scuola nazionale tecnici, forma e valuta gli allievi conduttori e i loro cani per poi rilasciare il brevetto di operatività di unità cinofila da ricerca in superficie. Partecipando ai corsi nazionali il binomio conduttore-cane acquisisce le capacità e le nozioni tecniche indispensabili per muoversi in totale sicurezza in ambiente impervio, ottimizzando il lavoro del cane nell’individuazione di odori collegabili all’eventuale persona dispersa.