Regione: al via la quarta campagna di vaccinazione orale delle volpi


Majano sembra essere la cittadina più interessata al problema rabbia silvestre, ma anche il territorio nei dintorni di Gorizia su fino a Tarvisio. Ora si muove la Regione con la quarta campagna di vaccinazione orale delle volpi

Con una massiccia campagna di vaccinazioni, la terza dall’inizio dell’anno, la Regione cercherà di dare il colpo di grazia al dilagare della rabbia i cui casi accertati, fino a oggi, ammontano a 24. Tra sabato e domenica personale del Corpo forestale, della vigilanza ittico-venatoria e cacciatori saranno infatti impegnati nella distribuzione di oltre 50 mila esche.Saranno sparpagliate sui territori della provincia di Gorizia e di ben 54 Comuni in provincia di Udine, facenti capo all’azienda sanitaria numero 4. In Alto Friuli la distribuzione delle esche è stata effettuata già la scorsa domenica e ha interessato i Comuni a sinistra dei fiumi Fella e Tagliamento, da Tarvisio passando per Venzone, Gemona e Osoppo. Questo weekend la nuova campagna di vaccinazione orale delle volpi sarà dunque completata.
Più massiccia che in precedenza – sia a gennaio che a maggio erano state utilizzate “solo” 35 mila esche – questa terza puntata non è tuttavia l’ultima. In calendario ce n’è infatti una ulteriore in programma per la primavera prossima. Attratte dall’odore delle esche, che sono costituite da un sacchetto in alluminio/pvc rivestito da un materiale appetibile con aroma naturale di pesce, le volpi saranno indotte ad ingoiarle: il liquido vaccinale a contatto con la mucosa orofaringea ne provocherà l’immunizzazione rispetto al virus. In un comunicato diramato nei giorni scorsi dal servizio veterinario della Regione si sottolinea che dalla data di distribuzione delle esche nel distretto di controllo sono vietati, per 15 giorni, sia la caccia con il cane di seguito che le gare e le prove cinofile. Vanno inoltre limitate la circolazione di cani e gatti di proprietà. Questi ultimi – come spiega il comunicato – , se trovati in circolazione, saranno catturati e portati all’azienda sanitaria di riferimento.
Quanto alle esche si raccomanda di lasciarle al loro posto e nel caso in cui inavvertitamente le si dovesse toccare di lavarsi accuratamente le mani con abbondante acqua, sapone e disinfettante. «Le esche – spiega la nota regionale – possono risultare pericolose solo se il raccoglitore si dovesse strofinare gli occhi con le mani imbrattate di vaccino o introducesse nel cavo nasale le dita intrise con questo materiale immunizzante». In tal caso è opportuno rivolgersi subito al proprio medico o al servizio di pronto soccorso.