Resia: una petizione per salvare valli e torrenti

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di Melania Lunazzi.

Sos, con petizione avviata, per due siti friulani da salvare, due vallate caratteristiche, ricche di storia e risorse naturalistiche uniche. Si tratta della val Resia (Prealpi Giulie) e della val d’Arzino (Prealpi Carniche). Le loro acque sono in pericolo. I torrenti che vi scorrono sono da qualche mese sotto gli occhi di due progetti di sfruttamento e incanalamento da parte della Regione, che, a detta dei promotori, non saranno invasivi. Ma se questi venissero approvati – dicono, invece, dal basso gli amanti di queste valli, che hanno sollevato un dibattito e un movimento a difesa dello status quo – allora niente più scintillii di rivoli tra i sassi, non più gorgheggi e fragori ad accompagnare l’escursionista, ma solo il silenzio sordo di tubature e il sibilo di metalliche centraline, dall’impatto visivo disturbante. Gruppi di persone e associazioni locali si sono mobilitati e c’è un appello in corso coordinato da Mountain Wilderness, che chiede aiuto a tutti gli amanti della natura e dei luoghi incontaminati del Friuli, per essere efficaci. Ci sono due petizioni, una per vallata, che si possono firmare presso la Società alpina friulana di Udine (via Beato Odorico da Pordenone 3, telefono 0432-504290). La val Resia, con le sue caratteristiche di unicità linguistica, culturale, di tradizioni, forgiate anche grazie all’ambiente circostante, va difesa e il corso del Resia ha un ruolo centrale per la sopravvivenza di ecosistemi ed equilibri delicati di specie animali, vegetali e per i resiani. Lo stesso vale per la Val d’Arzino e l’omonimo torrente affluente del Tagliamento. La forra in cui scorre si snoda per undici chilometri con splendidi scorci panoramici, fonti solforose, cascate, vasche di erosione e pozzi. Privandolo di parte dell’acqua questa bellezza rimarrà?