Rigolato: meglio la variante invece dell’allargamento

di Aldo Lepre

Mi permetto alcune considerazioni relativamente alla viabilità nel centro di Rigolato, alla luce del finanziamento che l’amministrazione comunale ha ottenuto per l’allargamento della sede stradale. Premetto che il mio intervento non ha alcuna valenza di carattere politico, anche perché in passato ho valutato positivamente l’operato del sindaco per il paese: tuttavia, sono fermamente convinto che la realizzazione di questo progetto sia un madornale errore che si ripercuoterà negativamente su Rigolato e i suoi abitanti. Sulla via Principale – oggetto dei lavori – a parte qualche piccola area adibita a coltura, sia sul lato destro che sul lato sinistro sono allineate decine di abitazioni che si trovano a una distanza irrisoria dalla sede stradale. E’ evidente che un allargamento della carreggiata ridurrà ulteriormente tale distanza – a meno che il sindaco non stia prendendo in considerazione l’idea di demolire anche qualche casa, dopo lo stavolo… – con la naturale, logica conseguenza che chi abita sulla via si troverà gli scarichi degli automezzi immediatamente fuori porte e finestre. Se l’intento dell’amministrazione comunale è trasformare le case in camere a gas, l’allargamento della strada è certamente la soluzione migliore. Mentre nel resto del mondo si studiano misure per combattere l’inquinamento e ridurre il traffico nei centri abitati, a Rigolato il traffico si preferisce agevolarlo, fingendo di ignorarne le conseguenze sulla salute pubblica. O il sindaco pensa davvero di poter essere preso sul serio, quando sostiene che la scorrevolezza del traffico diminuisce l’inquinamento? Questa argomentazione è insostenibile nei confronti di chi si troverà i gas di scarico degli autoveicoli direttamente in casa, traffico scorrevole o meno. Inoltre, troppo facile approvare un progetto la cui esecuzione comporterà conseguenze che ricadranno esclusivamente sugli altri: non a caso il sindaco abita in via della Sega, il vicesindaco in via Cjavitins e gli altri amministratori chi a Givigliana, chi a Ludaria, chi a Gracco, chi a Valpicetto. Nessuno, in via Principale. Rigolato rinunciò alla costruzione della variante una trentina di anni fa, a seguito anche di una raccolta di firme promossa dagli esercenti: i mezzi pesanti che attraversavano il paese erano nell’ordine di qualche decina. Oggi, si parla di una media giornaliera superiore ai 5000 veicoli (Messaggero Veneto del 25.10.11), dei quali almeno il 10% costituito da mezzi pesanti che trasportano acqua, legname e materiale edile. Con questi numeri, è evidente come l’allargamento della strada sia una misura assolutamente insufficiente mentre sarebbe stato forse più produttivo chiedere il finanziamento per il vecchio progetto di costruzione della variante: non vedo – del resto – come il dirottamento del traffico pesante possa danneggiare le attività commerciali di Rigolato. A distanza di trent’anni c’è stata una nuova raccolta di firme, per bloccare l’allargamento della strada: vedremo se saranno tenute nella medesima considerazione. Mi chiedo, peraltro, quale pertinenza abbia con l’allargamento della strada in un tratto urbano quanto riportato dal sindaco di Rigolato su questo stesso quotidiano in data 25 novembre, ovvero la condivisione del progetto da parte dei 10 sindaci dei comuni della vallata – trattandosi di strada che attraversa appunto il centro urbano di Rigolato – nonché il riferimento alle due persone che sono morte investite – da automobili costrette a viaggiare a bassa velocità: inevitabile dedurre conseguenze più gravi nel momento in cui i mezzi potranno circolare a velocità più sostenuta. Ho compiuto 71 anni da qualche mese. Io a Rigolato sono nato: ero un bambino ma ricordo i politici che predicavano il «non abbandonate la montagna». Tornato in paese negli ultimi anni quale non-residente, posso confermare come, nel tempo, non sia stato fatto molto per evitare lo spopolamento e a oggi Rigolato è un paese quasi morto. Gli rimanevano due cose sole, importantissime: l’acqua e l’aria. La prima è stata ceduta a “Carniacque Spa” e l’unico beneficio che ne abbiamo tratto è stato un immediato rincaro nella bolletta: a questo proposito, attendo le prossime, doverose misure dell’amministrazione comunale alla luce delle risultanze dei recenti referenda contro la privatizzazione dell’acqua. Per quanto concerne la seconda… sembrerebbe, in conclusione, che l’intenzione sia – bene che vada – mantenere l’aria inquinata. I miei complimenti e un grazie da parte di tutti coloro che hanno, poco o molto, da rimetterci.