Salte fur ne tarife nove (2)

Sono scomparsi i costi di ricarica, ma ora i consumatori di telefonia mobile sono confusi: lo scenario delle tariffe telefoniche, come un campo in seguito a un temporale, è mutato di colpo dopo il decreto Bersani. Gli operatori hanno cambiato alcune tariffe, altre le hanno cancellate e ne hanno introdotte nuove. Agli utenti che intendono cambiare operatore o attivare una nuova sim tocca quindi adesso districarsi in una selva di tariffe resa irriconoscibile dalle ultime novità. Il succo della storia è che gli operatori recupereranno parte dei costi di ricarica perduti, attuando varie manovre.
Wind. Non solo ha eliminato le vecchie tariffe, a tappeto, e le ha sostituite con altre che sono smaccatamente più care; ma è stato anche il solo operatore a imporre le novità pure ai vecchi utenti: a quelli del piano Wind 10 e a quelli di Sempre Light. Da maggio saranno migrati ai piani (più cari) Wind 12 e Wind Senza Scatto New. Hanno 30 giorni per decidere: accettare o scegliere un altro piano (o cambiare operatore).
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Le tariffe sono sostanzialmente invariate, però: già hanno ridotto la commissione offerta ai tabaccai, per le ricariche. Un altro modo è invogliare gli utenti a fare più traffico: è lo scopo delle tariffe con canone.
Vodafone. Rivoluzione nei piani tariffari: dei vecchi (pre-Bersani) sopravvivono solo due su cinque. I tre nuovi sono You&Vodafone, Zero Limits e (appena lanciato) Vodafone Tutti. La settimana scorsa è sparita Happy Ricarica, che secondo Altroconsumo era la tariffa Vodafone più economica. Vodafone Tutti concede una tariffa scontata (12 cent al minuto, con scatto di 16 cent) a chi fa almeno 15 euro di ricarica al mese.
3 Italia. Al contrario, 3 è l’operatore che ha fatto meno modifiche. Non ha cambiato le tariffe. Ha eliminato però le ricariche Power (che, ai tempi pre-Bersani, davano bonus di traffico) e ha aumentato, da 6 a 9 euro, il costo per cambiare il piano tariffario.