San Daniele: Tagliamento, le casse bocciate dal tribunale annullata la delibera regionale

(v.f. dal MV di oggi)

Il Wwf non esita a definirla «pietra tombale sulle casse di espansione che minacciavano il Tagliamento»: il Tribunale superiore delle acque pubbliche, con sentenza depositata il 9 ottobre, ha accolto i ricorsi presentati da Wwf, associazione Acqua e Comuni rivieraschi, uniti in un unico procedimento, contro la delibera della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia dell’1 giugno 2007 che approvava il progetto preliminare relativo alla realizzazione delle opere per la laminazione delle piene nel medio corso del fiume. L’effetto della sentenza è l’annullamento della delibera in questione. «Lo spettro delle famigerate casse di espansione sembra dunque allontanarsi per sempre dal destino del Re dei fiumi alpini» commenta il Wwf, che lancia la terza edizione di Biodiversamente, il Festival dell’ecoscienza che si terrà il 27 e 28 ottobre, quest’anno dedicato all’acqua e alla più grande riserva idrica d’Europa, le Alpi, che vede proprio il Tagliamento, ultimo fiume selvaggio d’Europa, tra i protagonisti. Diverse erano state le violazioni di legge denunciate dal Wwf nel ricorso, «tra cui l’eccesso di potere della delibera della Giunta regionale per aver completamente travisato i reali esiti della Commissione regionale lavori pubblici che aveva esaminato il progetto. Durante l’ultima riunione dell’organo consultivo regionale del 9 febbraio 2006 era stato infatti espresso un parere sfavorevole al progetto preliminare da parte della maggioranza dei membri della Commissione, tra cui i cinque sindaci dei Comuni interessati – Ragogna, Pinzano, Spilimbergo, San Daniele, Dignano –, e il rappresentante della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio». In attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni del Tribunale superiore delle acque pubbliche (copia della sentenza sarà disponibile a giorni), intanto canta vittoria il Wwf e con l’associazione anche i sindaci, che per oggi alle 13.30 hanno convocato una conferenza stampa in municipio a Ragogna. Fino a oggi, infatti, tutti gli atti che prevedevano la realizzazione delle opere di laminazione erano ancora validi: per questo il Wwf nei mesi scorsi aveva chiesto ufficialmente alla giunta regionale la revoca della delibera del 2007 e l’annullamento dell’accordo del 2006 con cui la Regione aveva conferito al Magistrato delle Acque di Venezia il mandato per la realizzazione delle opere. «Con questa sentenza – chiosa il Wwf – il Tribunale ha fatto quello che la classe politica non ha avuto il coraggio di fare. A questo punto la giunta regionale prenda atto di un tanto: si attivi insieme agli enti preposti affinché sia messa mano al Piano stralcio che ancora prevede la realizzazione delle casse sul medio corso del fiume. Ma sopratutto provveda urgentemente agli interventi sulla parte bassa del fiume, come già aveva previsto il Laboratorio Tagliamento».