Sappada è Friulana :-)

Con il 95% di «sì» al referendum, Sappada ha scelto per il distacco dal Veneto e il passaggio al Friuli-Venezia Giulia. Sui 903 votanti (pari al 75,31% dei 1.199 aventi diritto al voto), le schede favorevoli sono state 860 e solo 41 i «no», oltre a una scheda bianca ed una nulla. Un risultato oltre le attese perfino per gli portavoce del comitato promotore del referendum, Danilo Quinz. «L’assessore Iacop – commenta – ha detto più volte che il Friuli vuole Sappada. Ora anche Sappada ha dimostrato di volere il Friuli». «Temevamo che la questione non fosse sentita – ha affermato al termine dello scrutinio – invece è andata meglio di quanto ci attendessimo. I nostri politici a questo punto non possono non ignorare l’esito della consultazione». Al referendum consultivo si è arrivati dopo un lungo percorso iniziato già negli anni ’60 e solo recentemente formalizzato grazie alla tenacia del Comitato promotore che ha praticamente costretto un’amministrazione comunale a titubante a sposare la causa. I promotori del referendum hanno dunque visto realizzato il loro sogno. Sappada potrà ricongiungersi al Friuli che è da sempre il riferimento amministrativo, economico e religioso del paese (fa infatti parte della Diocesi di Udine). Il referendum secessionista di Sappada arriva dopo quelli di Lamon, Sovramonte, Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia. Ovunque ha trionfato il sì alla scissione dal Veneto.

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