Sappada in Friuli: Fontanini ci crede

Il Consiglio provinciale di Udine approverà un ordine del giorno per sostenere il passaggio di Sappada al Friuli, inviando il documento a Regione e Parlamento affinché si accelerino i tempi per dare seguito al referendum del 9 e 10 marzo scorsi, in cui il 96% dei votanti, pari al 71% degli aventi diritto, si espresse per il ritorno in Friuli. Lo ha promesso ieri il presidente di palazzo Belgrado, Pietro Fontanini, al "Comitato per Sappada" rappresentato da Alessandro Mauro, Danilo Quinz e Riccardo Dreusa. "Dò il benvenuto ai sappadini – ha detto Fontanini, ricevendo il Comitato a palazzo Belgrado – e mi auguro che quanto prima possano entrare a far parte della nostra regione, perché la storia dice che Sappada era del Friuli, ma lo è anche etnicamente perché fa parte di quelle isole tedesche che compongono la nostra provincia». Per sostanziare l’appoggio della Provincia, il presidente ha assicurato che «il Consiglio approverà un ordine del giorno e lo invieremo a Regione e Parlamento, perché si prepari con rapidità il disegno di legge necessario».

Tra le resistenze, quelle del presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che «bisognerà convincere a non essere rigido e a rispettare la volontà popolare», ha aggiunto Fontanini, consapevole dei timori che si celano dietro queste cautele, ovvero che Sappada possa segnare l’avvio di ulteriori migrazioni. «Ci sono richieste – ha sottolineato però Fontanini – che vanno valutate attentamente e quella dei sappadini ha tutti i crismi per essere accolta». Già nel 1857, due anni dopo l’annessione alla provincia di Belluno, il paese chiese di tornare in Friuli e nel 1966 vi fu un referendum fra i capi famiglia che diede, come nel 2008, esito più che favorevole. Tuttavia, non solo storia, ma già progetti di futura collaborazione tra i membri del Comitato, che hanno evidenziato come «sarebbe strategico poter creare un comprensorio turistico estivo ed invernale con Forni Avoltri e lo Zoncolan. Se le due regioni si mettessero d’accordo, potremmo già cominciare ad avere uno skipass comune. Il nostro flusso turistico e commerciale – hanno aggiunto – è prevalentemente da e verso il Friuli».