Sella Nevea: la vita continua sotto 6 metri di neve

http://script-meteolive.leonardo.it/admin/immaginiNotizie/X-250/__061075___sella_nevea.jpg

di Alessandro Cesare.

Le ultime 96 ore le ha passate circondato da una coltre di neve alta più di due metri. Distante solo pochi chilometri da casa, ma impossibilitato a raggiungerla per la chiusura dei collegamenti stradali. La storia di Ivano Sabidussi è emblematica di quanto sia successo negli ultimi giorni in Alto Friuli, e a Sella Nevea in particolare. Bloccato nella località sciistica a causa della troppa neve. È accaduto a Sabidussi, direttore della scuola di sci a Sella, ma stessa sorte l’hanno avuta gli altri operatori turistici della località, che hanno tenuto duro per offrire un servizio agli oltre cento turisti rimasti negli alberghi. Situazione difficile certamente, ma nessuno è rimasto all’addiaccio senza acqua o cibo. «La quantità di neve caduta negli ultimi giorni a Sella è mostruosa – commenta Sabidussi, che dopo cinque giorni di isolamento, ieri, è riuscito a fare ritorno nella sua casa di Cave del Predil –. La situazione, nonostante tutto, è sempre stata tranquilla: abbiamo cercato di tenere pulita, per quanto possibile, la viabilità interna, e fortunatamente non è mai mancata la corrente elettrica». L’isolamento di Sella si è concluso ieri poco dopo le 13, quando il sindaco di Chiusaforte Luigi Marcon ha dato seguito alla decisione della commissione valanghe, riaprendo il tratto finale della provinciale che sale lungo la val Raccolana (determinante, a questo proposito, è stato il lavoro svolto dalla Provincia di Udine, proprietario dell’arteria, e dalla ditta Martina). Sabidussi, raccontando i giorni trascorsi in isolamento, appare tranquillo e quasi fatica a parlare di sé. «Si è cercato di dare una mano – ammette – stando vicini agli albergatori e ai turisti. Domenica siamo anche riusciti a far rientrare a valle le comitive del liceo veneto e della Repubblica Ceca. Tutti abbiamo dato il massimo per ridurre i disagi dei nostri ospiti». Turisti che sono ancora presenti nell’unico albergo di Sella disponibile, lo Sport Hotel Forte, dopo che un guasto elettrico ha costretto il Canin a chiudere i battenti. Nella struttura, ieri, erano presenti 170 ospiti: un gruppo di universitari di Budapest e una comitiva di studenti di medicina dell’Europa del Nord. «Purtroppo hanno a disposizione solamente due impianti per sciare – continua Sabidussi – ma sono comunque contenti nel vedere così tanta neve». Da buon maestro di sci, Sabidussi pensa già al proseguo della stagione sciistica: «Purtroppo il meteo non ci sta dando una mano. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di nuove perturbazioni e abbiamo già avuto delle disdette, senza contare il fatto che questa situazione di emergenza non ci consente di lavorare con i pendolari. Però contiamo di recuperare da febbraio fino a primavera inoltrata». Sabidussi parla dalla sua casa di Cave ma è già pronto a fare ritorno a Sella: «Giovedì sarò di nuovo al mio posto, pronto per una nuova battaglia». In trincea, negli anni, chi ci è sempre stato è il sindaco Marcon, che dopo aver affrontato, quest’estate, “l’emergenza fuoco” si è ritrovato a gestire “l’emergenza neve”. «Ormai siamo collaudati a gestire situazioni critiche – scherza il primo cittadino –. Devo dire che ha funzionato tutto bene, soprattutto nel rapporto tra le istituzioni». Marcon è un fiume d’entusiasmo: ringrazia l’Enel, la Prefettura, gli operatori di Sella: appare ancora adrenalinico per il trasporto a valle dei turisti avvenuto domenica. «I genitori dei ragazzi del liceo Majorana ancora mi chiamano per ringraziarmi. È stata una grande emozione – ammette il sindaco – una di quelle che mi porterò dentro anche al termine del mio mandato». Un’operazione di evacuazione in grande stile, che ha coinvolto decine di mezzi i quali, sfidando una finestra di tregua dal maltempo, hanno attraversato la Val Raccolana per accompagnare a valle i 30 liceali di Mirano e i 40 turisti cechi. Tutto questo Marcon l’ha affrontato da solo, senza assessori o consiglieri comunali, solamente con il supporto della squadra di Protezione civile di Chiusaforte. «L’ho già detto durante l’emergenza del fuoco – chiude il sindaco – le persone, in queste situazioni critiche, non devono aspettare le istituzioni: devono rimboccarsi le maniche a fare da sé, come hanno sempre fatto i nostri vecchi». Eppure gestire cinque giorni di isolamento non è stato semplice. Michele de Filippo Roia dello Sport Hotel Forte, si è dovuto inventare qualcosa per tenere occupati i suoi ospiti: «Ci siamo adoperati per non far pesare alla gente la chiusura forzata degli impianti sciistici. Per nostra fortuna l’albergo è dotato di piscina, sauna, discoteca e di personale di animazione, che è riuscito a svagare i clienti. C’è stata un po’ di delusione per l’impossibilità di sciare, ma tutti sono rimasti veramente colpiti nel vedere così tanta neve». Una sorpresa che ha elettrizzato soprattutto i ragazzi di Mirano. Per loro sarà difficile scordare la settimana bianca trascorsa in Friuli, testimoni di una delle più intense nevicate degli anni decenni. Ora a Sella si spera che il maltempo passi. Ma è più probabile che gli operatori dovranno tenere duro ancora qualche giorno, con lo spettro dell’isolamento dietro l’angolo: nel fine settimana, infatti, se tornerà la neve, è probabile che la strada sia nuovamente chiusa dal versante di Chiusaforte. Troppo alto il rischio valanghe per consentire di attraversare la provinciale liberamente. E così Sella Nevea tornerà a essere sola, immersa nella neve, circondata dalla sue montagne. Protetta dai suoi operatori turistici.