Sghirate sul piano energetico

Lettera al MV di oggi

Leggo con gioia sul Messaggero di domenica 9 dicembre che la Comunità montana della Carnia ha approvato il nuovo piano per l’energia. Piano che ha la finalità di assicurare alle utenze domestiche un risparmio sulla bolletta fino al 30% del totale. E dico: bene! Finalmente si è pensato ad attuare una programmazione seria, lungimirante e ponderata. Allora continuo nella mia lettura, per cercare il significato di questo “fino al 30%” e per vedere su quali certezze e su quali dati si basa il nuovo documento, ma mi imbatto subito in dichiarazioni ipotetiche e possibiliste, come quella del presidente della Comunità montana. Cito: «Se è vero che l’elettrodotto è di pubblica utilità visti i fabbisogni energetici delle realtà industriali proponenti (…) la struttura interrata minimizzerebbe gli elevati impatti paesaggistici e territoriali».

Se è vero? Ma come! La prima cosa da fare non è forse verificare lo status energetico regionale e le relative reali necessità? E quali sono gli impatti ambientali «minimizzati» dalla struttura interrata? Le dichiarazioni del vicepresidente Cortolezzis (nonché presidente della Società elettrica cooperativa Alto Bût) non mi rincuorano: «La realizzazione delle sei centrali a biomasse… creerà anche i presupposti per lo sviluppo economico di realtà appartenenti alla filiera bosco-energia che ci auguriamo porti anche posti nuovi di lavoro in Carnia».

Quali presupposti? E non sarebbe meglio calcolare quanti posti di lavoro comportano queste nuove strutture e che tipo di personale richiedono lasciando gli auguri per le festività natalizie? Lo stesso cavalier Cortolezzis continua dicendo che «i costi per le realtà produttive potranno essere ridotti utilizzando le compensazioni che dovranno essere corrisposte in seguito alla possibile realizzazione dell’elettrodotto tra Italia e Austria». A quanto ammontano queste riduzioni? E perchè continuano a essere considerate vantaggi visto che dureranno solo cinque anni? Se le basi per programmare le strategie energetiche in Carnia sono fatte di condizionali, di futuri ipotetici e di auguri, poveri noi. Ma alla fine leggo che «il documento dovrà essere approfondito dal punto di vista operativo», quindi deduco che in sostanza sia stato fatto ben poco. E allora rimango in attesa, sperando di trovare risposte chiare e precise nel prossimo comunicato.

Daniela Radina

Carnia in movimento

Una risposta a “Sghirate sul piano energetico”

  1. Propongo di sostituire ufficialmente il Menzognero Veneto con il tuo blog. Dopotutto la notizia l’ho letta qui, prima di comprare il giornale.. 🙂

    Ciao ciao, a prest e grazie pa costant attenzion a dut ce ca riguarde la noste biele cjargnute!

    Dani

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