Socchieve: trovato un raro esemplare di sciacallo dorato


dal MV di oggi

Secondo i ricercatori dell’università di Udine la presenza in Carnia della specie protetta dello sciacallo dorato (Canis aureus) è ora certa. A confermarlo, il ritrovamento nella Val Tagliamento, lungo la strada che collega Enemonzo e Socchieve, del corpo di una giovane femmina, probabilmente investita, dell’età di circa 8-9 mesi e del peso di 10 chili . «Si tratta – spiega Stefano Filacorda, ricercatore del dipartimento di Scienze animali e docente di ecologia animale della facoltà di Medicina veterinaria dell’ateneo friulano – del primo segnale certo di presenza di questa specie per l’area della Carnia, dopo gli avvistamenti da parte delle locali stazioni del Corpo Forestale regionale sin dal 2001». La giovane età dell’animale rinvenuto «indica – aggiunge Filacorda – che lo sciacallo era ancora legato alla madre, facendo così ipotizzare la presenza nella zona di un nucleo riproduttivo».<br />
Lo sciacallo dorato si differenzia dalla volpe per le maggiori dimensioni (può arrivare a pesare anche oltre 16 kg), la coda più corta (20-25 cm) e le zampe più lunghe (altezza alla spalla 50 cm), oltre che per il tipico mantello; generalmente si alimenta di piccoli mammiferi, di carcasse di animali, oltre che di anfibi, rettili e uccelli. Non è un specie “tipica” italiana, ma un canide che proviene dall’Est Europa. «Lo sciacallo – dice Filacorda – proviene dai Balcani, e la sua espansione sembra dipendere dalla recente diminuzione dei lupi». E proprio allo scopo di capire le relazioni esistenti tra queste due specie e di migliorare la conoscenza dell’ecologia dello sciacallo, il dipartimento di Scienze Animali dell’università di Udine in collaborazione con enti stranieri «sta per intraprendere – annuncia Filacorda – una serie di ricerche su sciacallo dorato e lupo, che sembra essere ricomparso di recente sul Carso triestino».
La segnalazione del ritrovamento del corpo dello sciacallo è giunta al Corpo di vigilanza provinciale, al Corpo forestale regionale e all’università di Udine tramite il direttore della riserva di caccia di Socchieve, Luigi De Colle. L’animale è stato successivamente esaminato dall’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie risultando negativo al test della rabbia ed è ora conservato dalla Provincia di Udine. Il corpo sarà sottoposto anche ad analisi morfometriche nel la facoltà di Medicina Veterinaria dell’ateneo di Udine.La zona della riserva di caccia di Socchieve «si sta rilevando – sottolinea Filacorda – un importante punto di passaggio e insediamento per la fauna e i grandi mammiferi selvatici del Friuli Vg».

Una risposta a “Socchieve: trovato un raro esemplare di sciacallo dorato”

  1. Aggiornamento del 04/02/2010

    La presenza dello sciacallo dorato in Carnia ora è certa. A conferma c’è il ritrovamento nella Val Tagliamento, lungo la strada che collega Enemonzo e Socchieve, del corpo di una giovane femmina, probabilmente investita, dell’età di circa 8-9 mesi e del peso di 10 chili. «Si tratta – spiega Stefano Filacorda, ricercatore del dipartimento di Scienze animali e docente di ecologia animale della facoltà di Medicina veterinaria dell’ateneo friulano – del primo segnale certo di presenza di questa specie per l’area della Carnia, dopo gli avvistamenti da parte del Corpo Forestale regionale sin dal 2001». La giovane età dell’animale rinvenuto «indica – aggiunge Filacorda – che lo sciacallo era ancora legato alla madre, facendo così ipotizzare la presenza nella zona di un nucleo riproduttivo».
          Lo sciacallo dorato si differenzia dalla volpe per le maggiori dimensioni (può arrivare a pesare anche oltre 16 kg), la coda più corta (20-25 cm) e le zampe più lunghe (altezza alla spalla 50 cm), oltre che per il tipico mantello; generalmente si alimenta di piccoli mammiferi, di carcasse di animali, oltre che di anfibi, rettili e uccelli. La segnalazione del ritrovamento è giunta al Corpo di vigilanza provinciale, al Corpo Forestale Regionale e all’università di Udine tramite il direttore della riserva di caccia di Socchieve, Luigi De Colle. L’animale è stato esaminato dall’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie per valutare l’eventuale positività alla rabbia risultando negativo. Il corpo sarà sottoposto anche ad analisi morfometriche a fini didattici presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’ateneo di Udine.
          La zona della riserva di caccia di Socchieve «si sta rilevando – sottolinea Filacorda – un importante punto di passaggio e insediamento per la fauna e i grandi mammiferi selvatici del Friuli Venezia Giulia».

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