Spilimbergo: suino nostrano, suino geneticamente friulano

“Il progetto di qualificazione del suino friulano è la dimostrazione che l’innovazione tecnologica e la ricerca in agricoltura sono importantissime per riuscire ad affrontare al meglio le sfide che ci attendono nel futuro”. Lo ha affermato l’assessore regionale ale Risorse agricole, Claudio Violino, intervenendo questa sera a Spilimbergo (all’Azienda agricola Avoledo) alla presentazione del progetto “Geneticamente Friulano”, avviato quattro anni fa per la qualificazione genetica dei suini. Il convegno è stato organizzato dall’Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia. Violino ha espresso apprezzamento per i risultati del progetto, anche in ottica produttiva: “Di questo tipo di ricerche può a pieno titolo beneficiare l’intera filiera del suino –br– dall’allevatore al macellatore al trasformatore. Inoltre – ha concluso l’assessore – avere la possibilità di trasformare carni di suini nati e allevati interamente in Friuli Venezia Giulia rappresenta un valore aggiunto per l’intero settore”.
A quattro anni dall’avvio del progetto molti passi in avanti sono stati fatti. Grazie all’ambizioso disegno sperimentale sono stati infatti coinvolti tutti i settori della filiera, dall’allevamento alla trasformazione delle carni, alla stagionatura dei prodotti ottenuti nell’ambito della DOP San Daniele. Negli ultimi due anni sono state impiegate tecnologie e metodiche nuove, alcune delle quali sono poi state adottate a livello industriale mentre altre stanno suscitando il forte interesse di enti e consorzi nazionali.
Forti di queste esperienze, l’Associazione Allevatori ha organizzato, nel più importante giorno della tradizione suinicola friulana – da ricordare il detto “Sant’Andree il purcit su la bree” – un appuntamento in grado di coniugare l’innovativo lavoro di ricerca con il sapore della tradizione friulana.
Al convegno sono intervenuti Luca Vadori e Oliviero Della Picca, rispettivamente presidente e direttore dell’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, il professor Bruno Stefanon, preside della Facoltà di medicina Veterinaria dell’Università di Udine, i professori Giuseppe Comi e Lucilla Iacumin sempre dell’Università di Udine, il dott. Marco Bassi dell’Associazione Allevatori e Francesco Ciani, Direttore dell’INEQ.