Sportell(isti)ate in faccia

Ricevo e volentieri pubblico.
Gli sportellisti di lingua friulana, che per protestare contro un bando “viziato” da diverse contraddizioni di forma e sostanza, pur non avendo parte dei requisiti richiesti hanno presentato il 2 aprile scorso all’Ateneo friulano domanda di partecipazione al concorso per l’assunzione di una unità amministrativa presso il CIRF (Centro interdipartimentale di ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli), sono rimasti esclusi dalla selezione. Tutto ciò non dovrebbe meravigliare, se non ci fossero state tutte le premesse che hanno caratterizzato questa spiacevole e contraddittoria vicenda relativa al bando di concorso per l’assunzione di “un amministrativo generico”. Il “generico” in questione deve possedere “almeno 6 mesi di esperienza come sportellista” e altri requisiti che sembrerebbero essere tipici di un operatore linguistico previsto ai sensi della legge 482/99 ma che, in aggiunta, dovrebbe possedere la conoscenza di ben 2 lingue straniere (di cui una, la lingua francese) nonché la conoscenza della lingua friulana scritta e della grafia ufficiale e la competenza in altri settori che non risulterebbero propri di un amministrativo così detto “generico”. L’amministrazione dell’ateneo però ha trovato una formula assai “elegante” per salvare capra e cavoli e per evitare che accanto ai rischi di un ricorso al Tar si possa aggiungere una causa per danno erariale. Giovedì scorso (12 aprile) a coloro che hanno presentato domanda di concorso pur non possedendo i requisiti necessari per l’ammissione alla prova, è stato recapitato un telegramma in cui veniva loro chiesto di integrare la documentazione presentata, pena l’esclusione dal concorso. Motivo della richiesta di integrazione? L’impossibilità di valutare il livello di conoscenza della lingua francese. Consapevoli di non potere, né volere, dichiarare il falso, gli sportellisti hanno preso atto della scelta dell’Università e, mantenendo una linea coerente, affermano ancora oggi l’insostenibilità del bando in questione. Spiace constatare come l’Università continui a non entrare nel merito delle singole contestazioni e, contemporaneamente, rifugga da una presa di responsabilità. Le dichiarazioni della prof.ssa Piera Rizzolatti, direttrice del CIRF, alla stampa sono chiare: “entro pochi giorni” verrà organizzato un concorso specifico per la figura di operatore linguistico. Nell’attesa che queste dichiarazioni si concretizzino con la pubblicazione di un nuovo bando – ventilato per iscritto agli sportellisti anche dal capo Ripartizione personale d’Ateneo – persone competenti in materia giuridica, stanno analizzando il bando e le singole obiezioni sollevate dagli operatori linguistici, per valutare il ricorso al TAR. Inoltre non si esclude una richiesta di accesso agli atti per visionare i verbali della prova di selezione avvenuta lunedì 16 aprile. Il nuovo bando che – forse – l’Università di Udine farà per uno sportellista 482 è altra storia…