Sto rischiando il posto!

Il rischio di avere un blog. Secondo un sondaggio Uk, un terzo dei lavoratori che aggiornano un blog sarebbe a rischio di licenziamento per ciò che scrive online
La forte impronta personale è certamente una delle principali ragioni del successo dello strumento blog. Non a caso, la formula del diario online è tuttora la più diffusa e la valvola di sfogo individuale trova una finestra sul web. La stessa etimologia web-log fa riferimento al diario di bordo in cui registrare gli accadimenti giorno per giorno. Nel blog si rispecchia così il flusso di esperienze quotidiane, dalle conquiste alle delusioni, dalla sfera sentimentale a quella lavorativa. Nonostante ciò, il blog è un mezzo di comunicazione aperto a tutti e, come tale, si discosta dal «caro diario»; soprattutto nelle conseguenze pubbliche. Attenzione, quindi, a scrivere cattiverie sul proprio partner o sul proprio capo: potrebbe essere molto rischioso.

Secondo uno studio inglese, commissionato dalla società per le risorse umane Croner su un campione di duemila blogger, circa il 40 per cento ha ammesso di scrivere online anche commenti piuttosto scomodi, senza considerarne il possibile impatto. Attacchi personali, critiche e incomprensioni vengono rigettate nella rete, talvolta senza neppure una ricerca dell’anonimato; ma la minaccia delle ripercussione non è solo ideale. Già alcuni episodi di licenziamento hanno catturato l’attenzione internazionale, ma non sono casi isolati

Una risposta a “Sto rischiando il posto!”

  1. se ti firmi col tuo nome, anche se non hai un blog, i tuoi commenti su altri blog vengono rintracciati. basta andare su google e digitare il tuo nome. anche in italia, in questo modo vengono svolte le selezioni del personale. ma io penso che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per quello che pensa, scrive e fa.saluti gianni

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