Tarvisio: ecco le motivazioni, niente Coppa del mondo per troppa politica nel Comitato

di Alessandro Cesare
 In paese tutti ne parlano, pochi però hanno avuto la possibilità di vederla. La lettera con cui la Fis, la Federazione internazionale di sci, ha motivato l’estromissione di Tarvisio dal circuito di Coppa del Mondo femminile, sta diventando argomento dibattuto. Il Messaggero Veneto è in grado di rendere noti i contenuti della missiva scritta da Atle Skardaal, direttore generale di gara della Coppa del Mondo di sci femminile. Sono cinque i punti che bocciano Tarvisio, carente, a detta della Fis, sia dal punto di vista organizzativo che logistico. A pesare però, anche l’instabilità “politica” all’interno della Fisi nazionale. «Contestazioni interne e a livello di politica nazionale dello sci – si legge nel documento – hanno indebolito Tarvisio come organizzatore, in particolare per la mancanza di progetti futuri, ma anche per la mancanza di supporto finanziario dell’evento da parte della Fisi. Inoltre, una situazione localmente instabile inerente la politica dello sci, ha portato a rimpasti, cambiamenti e incertezza nelle posizioni chiave all’interno del Comitato organizzatore». E proprio nei riguardi del Comitato organizzatore, Skardaal non risparmia critiche: «Il Comitato non è stato in grado di ottenere un riconoscimento locale e regionale, impegno e supporto per far valere gli eventi a un livello accettabile per la Coppa del Mondo. La Coppa di sci alpino è riconosciuta pressoché a livello mondiale, cosa che non è avvenuta negli eventi realizzati». Non è riuscito inoltre, «a coinvolgere sufficiente personale qualificato e strutture adatte per conferire, agli eventi, servizi professionali ed adeguati». Osservazioni sono arrivate anche sulle caratteristiche della pista “Di Prampero”, tracciato che, va detto, è stato “costruito” proprio secondo le indicazioni fornite dalla Fis. «Dal punto di vista tecnico-sportivo – aggiunge Skardaal – e in comparazione con le altre località di Coppa del Mondo femminile, la pista di Prampero è molto lunga e piuttosto piana, senza una variazione significativa, elemento che rende difficoltosa la realizzazione di una traccia che sia attraente e stimolante sia per gli atleti che per l’intrattenimento degli spettatori e del pubblico televisivo». Ecco, infine, l’ultimo punto della lettera della Fis: «Il dipartimento di organizzazione sportiva lavora con passione, tuttavia il team è molto piccolo e vulnerabile se confrontato con situazioni inaspettate ed “estreme”, come ad esempio il cattivo tempo e le condizioni difficili». Cinque ragioni che hanno convinto la Fis a bocciare Tarvisio.  Persa la Coppa del Mondo di sci, Tarvisio ha già cominciato a guardarsi attorno alla ricerca di nuovi appuntamenti sportivi di livello internazionale. Un recente Consiglio comunale straordinario ha deliberato, all’unanimità, uno specifico Ordine del giorno con cui si chiede alla Regione un evento riparatore come compensazione per la perdita della CdM. Due le ipotesi a cui si sta lavorando, una per il periodo invernale, l’altra per quello estivo, La prima riguarda la possibilità di portare in Valcanale il Trofeo Topolino di sci alpino per i prossimi tre anni. La seconda, per ora ancora alla fase embrionale, vorrebbe portare una tappa “Senza Confini” del Giro d’Italia tra Friuli, Slovenia e Carinzia.

Una risposta a “Tarvisio: ecco le motivazioni, niente Coppa del mondo per troppa politica nel Comitato”

  1. aggiornamento del 30/06/2011

    I componenti del Comitato organizzatore della tappa tarvisiana di Coppa del Mondo non ci stanno a essere messi in croce dal direttore generale di gara Atle Skardaal. Respingono al mittente la maggior parte delle osservazioni fatte, bollando la lettera come un tentativo di agevolare l’entrata nel circuito di gare internazionale di località con più potere economico rispetto al capoluogo della Valcanale. «Siamo rimasti sorpresi dai contenuti della lettera firmata da Skardaal – afferma il responsabile “Grandi eventi” di Promotur, Maurizio Dünnhofer – soprattutto perché sul report ufficiale redatto dal delegato tecnico della Fis non c’è alcuna osservazione riguardante né la tre giorni di gare, né tanto meno la pista Di Prampero. Il fatto che il tracciato sia definito “molto lungo e piuttosto piano” è un controsenso, visto che è stata la stessa Fis a voler abbassare la quota di partenza della gara. Se avessero atteso una ventina di minuti, e i tempi tecnici c’erano tutti, sarebbe arrivato il sereno e il sole». Dünnhofer si sofferma sul team che ha lavorato per la preparazione della Di Prampero: «Le persone che hanno lavorato in pista erano gli stessi di sempre, e, come al solito, hanno operato al meglio come accaduto durante gli altri eventi internazionali ospitati da Tarvisio. Per questo meritano tutta la nostra riconoscenza ed il nostro ringraziamento». Il direttore di gara di Tarvisio 2011, Peter Gerdol, allarga le riflessioni legate alla bocciatura del capoluogo della Valcanale in campo internazionale: «Decisioni di questo genere, sono più ampie rispetto alla realtà di Tarvisio. Sono legate infatti, a logiche che riguardano l’intero sistema “Coppa del Mondo”, e Tarvisio, in questo senso, è solo un piccolo ingranaggio che paga la necessità della Federazione di cancellare la disciplina della Supercombinata, di tagliare un week-end di gare prima dei Campionati Mondiali e di privilegiare Paesi emergenti». Più duro il commento del presidente del Consorzio di promozione turistica Gabriele Massarutto, che si dice «indignato» dalle parole di Skardaal. «Le sue affermazioni non sono altro che il palese e scandaloso effetto dell’azione di lobbing di altre nazioni e località invernali che, probabilmente molto potenti dal punto di vista economico, tentano di entrare nel circuito internazionale dello sci. Lo dimostra l’ottimo risultato televisivo della tappa di Coppa del Mondo di Tarvisio e soprattutto il numero di spettatori presenti all’arrivo, notevolmente superiore ad altre gare del Circo Bianco. Non meritano invece nemmeno una parola – conclude – le ingenerose dichiarazioni sulla Di Prampero». Alessandro Cesare

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