Tarvisio: i Krampus protagonisti sul National Geographic

di Alessandro Cesare.

È una delle tradizioni più antiche e suggestive dell’arco alpino, che accomuna alcune località dell’Alto Adige, del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia, della Carinzia e della Stiria. Si tratta dei Krampus, i diavoli impellicciati che hanno conquistato la copertina dell’ultimo numero, quello di febbraio, del National Geographic Italia, una delle riviste più importanti del panorama nazionale. I Krampus sono protagonisti di un servizio realizzato da Giovanni Kezich, con fotografie di Stefano Torrione, e dedicato ai rituali delle valle italiane, tra fuochi propiziatori, personaggi mascherati e raffigurazioni simboliche del “bene” e del “male”. I Krampus sono definiti “i demoni delle Alpi”, territorio dove, si legge nell’articolo, «le ragioni della comunità degli uomini vengono sempre contrapposte simbolicamente alle ragioni della natura. Così era mille anni fa e così, sulle Alpi, al cospetto delle grandi montagne e dei loro eterni silenzi, molto probabilmente sarà sempre». Il servizio racconta anche il Pignarul Grant di Tarcento e la Femenate di Casaso, ma l’attenzione si rivolge soprattutto sui Krampus, ai quali sono dedicate due immagini e diversi riferimenti testuali. La prima immagine, quella che appare anche in copertina, si riferisce alla sfilata dei Krampus del gruppo di Tarvisio Basso, che ogni 5 dicembre illumina con le fiaccole i boschi di Rutte Piccolo. «Un tempo incatenati dietro a San Nicolò – recita il testo – da qualche anno di Krampus (i diavoli) si sono emancipati, e conducono mascherate selvagge per proprio conto». Un’altra fotografia riporta invece la tradizione a Fusine, dove appare anche la figura di San Nicolò. «Il carro di San Nicolò – si legge nella didascalia dell’immagine – accompagnato da un angelo e da un diavolo in catene, apre in tutta la Mitteleuropa la stagione dei riti mascherati». Grande la soddisfazione di Egon Concina, presidente del gruppo Krampus di Tarvisio Basso. «Le foto sono state realizzate tre anni fa, quando tutto era reso più suggestivo da un’abbondante coltre di neve fresca – racconta Concina – ma sinceramente oramai avevo perso le speranze di veder pubblicato il servizio. E invece, questa mattina (ieri per chi legge ndr) ho avuto una piacevolissima sorpresa». E’ stato l’edicolante di Tarvisio ad avvisare Concina del servizio su National Geographic Italia: «Senza dubbio questa pubblicazione è motivo di grande orgoglio e appagamento per tutti noi – assicura il presidente –. La notizia si è sparsa in fretta a Tarvisio e tutti i componenti del gruppo sono rimasti entusiasti per la foto in copertina. Più di così non si poteva chiedere – conclude Concina – e anche per questo ho comprato più copie che potevo della rivista. Ho osservato per ore la copertina di National Geographic Italia, ma stento ancora a crederci» L’uscita della rivista è stata accolta con sorpresa dalla comunità tarvisiana, piacevolmente colpita dall’attenzione dedicata da National Geographic a una delle tradizioni più sentite sul territorio. «Queste sono le cose di cui si dovrebbe parlare – afferma il sindaco Renato Carlantoni – delle nostre tradizioni che riescono a occupare le prime pagine di grandi riviste, promuovendo il nostro territorio in maniera incredibile. Si tratta sicuramente di uno straordinario veicolo per far conoscere il Tarvisiano e le sue usanze».