Tarvisio: l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica al centro della campagna elettorale

di Tiziano Gualtieri

Tasse a Tarvisio, seconde case al massimo. Carlantoni: Il nostro sistema è preso a modello. Mazzolini: Chi risiede va tutelato così come le attività produttive. Moschitz: Occorre una concertazione con le diverse categorie.

Argomento che la fa da padrona in questi ultimi giorni è l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica. Al momento l’unica cosa chiara è che a giugno si pagherà l’acconto con l’aliquota decisa dal governo. Il conguaglio a saldo dovrà essere, invece, fatto a dicembre secondo quanto deliberato dai Comuni. Nel caso in cui diventasse sindaco, come si comporterà sull’Imu e sulle altre tasse locali?

Carlantoni: Dobbiamo dire che in Giunta abbiamo da poco approvato il bilancio senza toccare l’IRPEF e abbassando dell’8% la tassa sui rifiuti. Per quanto riguarda l’IMU dobbiamo rammentare che non possiamo non farla pagare ma abbiamo deciso di tenerla al minimo sulla prima casa fissandola al 4 per mille (considerando che il 3,8 va a Roma), mentre per le seconde case abbiamo voluto dare un segnale sociale portandola al 9,6 cifra che è più alta rispetto alla media regionale del 7,6. Voglio far notare però che, per sgravare gli imprenditori, che chi nella seconda casa ha fatto un ristorante o un’attività produttiva pagherà il 5,5. Un’idea che possiamo dire vincente visto che il nostro modello che differenzia tra prima e seconda casa e dà incentivi alle attività produttive, è stato presto a modello anche da altre parti.

Mazzolini: L’IMU è una tassa vergognosa che siamo obbligati a chiedere ai cittadini solo perché dobbiamo darla a Roma. Nelle casse dell’amministrazione comunale non rimane nulla, va direttamente a Roma nel calderone necessario per mantenere questo sistema che non sta più in piedi. Se non la incassassimo dovremmo trovare altre risorse e non ne abbiamo visto che viviamo di trasferimenti dalla Regione che sono sempre meno. Purtroppo non possiamo non metterla e chi dice il contrario racconta bugie. Per chi ha la prima casa e vive a Tarvisio cercheremo di mettere la tariffa più bassa possibile perché chi risiede qui deve essere tutelato così come vanno tutelate le attività produttive perché sono quelle che danno occupazione. Sulle seconde case, invece, andrà messo il massimo possibile, questo è sicuro.

Moschitz: All’interno dell’IMU, una tassa con la quale dovremmo tutti fare i conti, ci sono comunque degli spazi di manovra. Bisogna valutare l’indebitamento del Comune di Tarvisio e valutare le sue potenzialità di investimento. Ovviamente più è indebitato e minori sono le possibilità. È chiaro che tutte queste cose dovranno assolutamente essere concertate con le varie categorie perché solo ragionando con chi crea. fa economia e vive il territorio si può trovare un principio di equità. Anche questa non dovrà essere un’imposizione, ovvero un’imposizione rispetto ai limiti che la legge impone, ma questi limiti dobbiamo concertarli e cercarli tutti uniti. Sicuramente quello che potrei dire è che vedrei una tassazione massima per le seconde case, questo senza ombra di dubbio.

Pontebba – Nove orsi di casa nei nostri boschi. Disponibili in comodato gratuito 80 recinzioni contro le incursioni. Ad Ampezzo martedì è stata uccisa una pecora

Sono nove gli orsi che, negli ultimi tre anni, hanno fatto tappa in Friuli Venezia Giulia sintomo dell’elevata qualità ambientale delle Alpi e Prealpi Carniche e Giulie. La conferma viene da uno studio dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che, con vari metodi, sta monitorando lo spostamento dei grossi plantigradi attraverso la nostra regione. L’ultima presenza certa risale a martedì scorso quando ad Ampezzo è stata rinvenuta la carcassa di una pecora attaccata da uno di questi animali, segnale che è ormai finita la stagione del letargo. Per questo la direzione centrale delle risorse rurali, agroalimentari e forestali della Regione ha organizzato un incontro volto a spiegare come si possano ridurre significativamente i danni causati dall’orso. Fino al 2014, infatti, sarà attivo il progetto “Life Arctos” il cui obiettivo principale è assicurare la conservazione a lungo termine dell’orso bruno in Italia senza interventi di ripopolamento, ma anche interventi a tutela di allevatori e apicoltori “visitati” da questo animale. Promosso dal Parco Nazionale d’Abruzzo in collaborazione con l’Unione Europea, la Regione FVG e otto partner in tutta Italia, il progetto – che mette a disposizione 4 milioni di euro, di cui 400 mila destinati al Friuli Venezia Giulia – prevede lo studio della popolazione plantigrada, l’istituzione di gruppi di intervento immediato in caso di animali troppo confidenti, azioni di sensibilizzazione della popolazione e distribuzione in comodato gratuito di kit elettrificati. «Le recinzioni che possiamo dare- spiega Alessandro Rucli del servizio regionale caccia, risorse ittiche e biodiversità – sono ottanta e hanno un valore di circa 1200 euro l’una». Durante la serata organizzata dal Comune di Pontebba è emerso come sulle nostre montagne ogni anno si verifichino circa venti “visite” per un danno medio di 450 euro. Nel 2010 queste si erano concentrate in Carnia, mentre dall’anno scorso anche il Tarvisiano ha visto aumentare l’incidenza di rischio che si verifica soprattutto tra marzo e settembre. Per far fonte a questi eventi, anche per il 2012, la Regione ha stanziato circa 15 mila euro destinati a un fondo volto a coprire i danni arrecati da orsi bruni, linci e lupi. Nel 2011 sono stati risarciti 7.700 euro a cui vanno aggiunti i contributi per l’acquisto di opere di prevenzione. All’incontro ha partecipato anche Carlo Frapporti del WWF che – grazie alla sua trentennale esperienza tra i boschi del Trentino e dell’Abruzzo – ha contribuito a sfatare alcuni luoghi comuni sull’orso come ad esempio «sia considerato carnivoro e assetato di sangue nonostante la sua dieta sia composta per l’80% da vegetali e insetti o sia aggressivo e pericoloso per l’uomo». In Italia, infatti, negli ultimi 180 anni non si registrano né incidenti mortali per l’uomo né episodi di aggressioni deliberate.