Tarvisio: marcia tra ecologia e cultura sull’esempio di Compostela

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di Alessandra Beltrame

Partono oggi a piedi da Tarvisio e, a piedi, il 3 maggio raggiungeranno Venezia. Attraversando il Friuli dal Nord-Est a Sud-Ovest, passando il Tagliamento a Pinzano e sconfinando a Portogruaro. Più o meno 240 chilometri, senza contare i dislivelli. Sono i Rolling Claps, sassi rotolanti un po’ “furlans”, un po’ di Trieste (dove, ricordano, “clapa” vuol dire compagnia) e un po’ internazionali (c’è chi viene dal Portogallo). Non sono atleti, la loro non è un’impresa: scelgono il cammino come gesto culturale, si definiscono piuttosto viandanti, pellegrini laici. Marciano per conoscere il territorio e chi ci vive, calpestano la Terra perché è il modo piú antico (ed ecologico) per viaggiare. Certo, ci metteranno anche la fatica fisica, i dolori muscolari, il mal di schiena perché lo zaino è sempre troppo pesante, forse le vesciche ai piedi (anche se calzano buoni scarponi) e il rischio di prendersi un bel raffreddore se dovranno camminare sotto il diluvio. Un cammino è un viaggio vero: è pestare la strada, sentire la distanza passo dopo passo, mettere in moto le gambe a ritmo costante per ore e ore, stando bene attenti a dove si mettono i piedi sul sentiero. Però nulla spaventa i Rolling Claps: sono in compagnia e non hanno l’ansia da prestazione. Affronteranno gli imprevisti quando capiteranno, e comunque si sono organizzati bene: è mesi che progettano il viaggio, hanno studiato le tappe, cercato l’accoglienza, condiviso esperienze e consigli. D’altro canto, sono dei veterani: è il quinto anno, infatti, che un gruppo di eterogenei viandanti attraversa il Friuli a piedi. Erano in tre nel 2010, quando partirono da San Tomaso di Majano alla volta di Venezia. Quest’anno il gruppo oscillerà fra i 12 e i 16 a ogni tappa. San Tomaso è un luogo scelto non a caso (ma quanti lo sanno?): da questo paese, per secoli, sono passati migliaia di pellegrini, accolti nell’antico ospitale, che è stato da poco ristrutturato (ma non è ancora agibile per i pellegrini moderni, sic). Quest’anno i Rolling Claps hanno deciso di tornarci: lo visiteranno al termine della quarta tappa, il 28 aprile, ceneranno fra le sue mura e poi saranno ospiti dell’Associazione Amici dell’Ospitale di San Tomaso. Perché ogni tappa dei Rolling è un’occasione per conoscere, condividere, stringere amicizie, fare nuove scoperte. «Come per tutti i viandanti ciò che ci muove è la curiosità, verso l’ambiente e verso l’uomo» spiega uno dei fondatori, Luigi Nacci, fresco autore di Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza (Ediciclo editore), che presenterà il 18 maggio a Udine al Festival vicino/lontano (libreria Ubik, alle 18.30). E prosegue: «Cerchiamo di stabilire contatti con le amministrazioni locali, le parrocchie, le associazioni, i singoli. Amiamo ascoltare le storie degli anziani che vivono nei paesini, i racconti di chi lotta per conservare le tradizioni, proteggere la natura. Partiamo ogni anno il 25 aprile perché per noi non c’è modo migliore per festeggiare la Liberazione e il Primo Maggio: in cammino». Nel 2011 sono partiti da Trieste, nel 2012 da Cividale, nel 2013 da Erto (nel cinquantenario del Vajont). La destinazione è sempre Venezia, città mitica, quasi un miraggio per i milioni di pellegrini che la raggiungevano a piedi dal Nord Europa. Come faranno i nostri Rolling: da Tarvisio (dove oggi, giovedì 24 alle 19.30 si ritroveranno in municipio dal sindaco), saliranno al Santuario del Monte Lussari, poi scenderanno a Valbruna (il 25, incontro alla Casa Alpina), percorreranno Val Saisera e Val Dogna (26, ospiti della casa comunale di Dogna), poi partiranno per Canal del Ferro, Chiusaforte, Resiutta, Carnia e Venzone (27); Gemona, Osoppo, San Tomaso (28), Lago di Ragogna, Pinzano, Spilimbergo (29), San Vito al Tagliamento (30), Portogruaro, Concordia Sagittaria, Sindacale, Marango (1 maggio), San Giorgio di Livenza, Cortellazzo, Jesolo (2), Cavallino, Punta Sabbioni, dove si imbarcheranno alla volta di piazza San Marco (3 maggio). Ma chi sono i Rolling? Ingegneri, giornalisti, guide naturalistiche, impiegati, poeti, biologi, insegnanti, liberi professionisti. C’è per esempio Donatella, che viene da Torviscosa e fa la fisioterapista all’ospedale di Udine. Ci sono i triestini Furio e Matteo, il siciliano Massimo, Sara che viene dalla Valcellina: in tutto una trentina, che si alterneranno nel viaggio. Perché, piú che la meta, conta il cammino. Se li volete seguire, sia virtualmente, sia fisicamente, unendovi per una tappa, il loro viaggio è in diretta sul sito rollingclaps.org e sulla pagina Facebook e su www.messaggeroveneto.it.