Tarvisio: nessun albergo è del tutto a norma per l’accessibilità ai diversamente abili o agli anziani.

di Tiziano Gualtieri

A Tarvisio nessun albergo rispetta in pieno le caratteristiche per essere accessibile ai diversamente abili o agli anziani. Il dato, che ha del clamoroso, è emerso nel corso della presentazione dei risultati del progetto transfrontaliero “Turismo accessibile Alpe Adria L.I.F.E.: Learning Integration For Environment”, finanziato nell’ambito del programma Interreg IV Italia-Austria 2007-2013 e che ha visto coinvolte l’Associazione “Sorrisi e speranze” di Tarvisio coordinata da Nadia Pittarello, “Integration Kaernten” di Villach (Austria) e il Comune di Lorenzago di Cadore nel bellunese. L’obiettivo del progetto era quello di diffondere la cultura dell’accessibilità, dare consulenze a chi opera sul territorio e individuare spazi turistici il più accessibili per tutti, indipendentemente dal grado di disabilità. Come detto a emergere è un dato preoccupante per il Tarvisiano. Mentre otto alberghi e otto attività pubbliche della località cadorina e cinque hotel di Villach hanno infatti “superato l’esame” e sono stati inseriti nel sito bilingue (italiano e tedesco) www.accessibile-barrierefrei-tourism.eu, nell’intera Valcanale nessuna attività ricettiva può considerarsi promossa. «Un attento monitoraggio era stato compiuto nel 2006 – ha spiegato Sebastiano Marchesan – e già allora alcuni alberghi, con un intervento minimo, avrebbero potuto mettersi al passo perché bastano davvero piccoli accorgimenti». Purtroppo però non è avvenuto e nessun hotel ha potuto essere inserito nel sito che elenca – attraverso una scheda dedicata – nome, tipologia, grado di accessibilità interna ed esterna delle strutture ricettive monitorate. La speranza dei presenti all’incontro, tra cui l’assessore all’assistenza e sanità Nadia Campana, il vicesindaco di Pontebba Luigi Clauderotti e il consigliere regionale Franco Baritussio è che presto anche la Valcanale limi le “difficoltà” che ancora insistono sulle strutture alberghiere della zona. Perché se è vero che, come confermato da Marchesan «Si tratta di un lavoro di mentalità che ha i suoi, purtroppo, lunghi tempi» è altrettanto vero che «Dobbiamo imparare che non esiste un turismo per i normodotati e uno per i disabili. Il turismo è uno solo, senza distinzioni» come sottolineato da Maurizio Dunnhofer, responsabile territoriale di Turismo FVG.