Tavagnacco: paese in festa per il debutto della Graphistudio in Champions

di Domenico Pecile

Perché non provarci? Perché accontentarsi? Perché vivacchiare a metà classifica, o peggio, sfidando la retrocessione? La svolta è arrivata sei anni fa quando la voglia di esserci si è tramutata in desiderio di contare e di provarci. Impresa riuscita! In sei anni la Graphistudio è diventata la seconda realtà calcistica femminile d’Italia e adesso gioca i sedicesimo di Champions league. Giovedì il debutto allo stadio (rivisitato e ristrutturato all’occorrenza) di Tavagnacco contro le svedesi del Malmoe. Il fischio d’inizio è alle 21. Ma i cancelli saranno aperti molto prima. Grazie alla collaborazione della Pro loco, degli alpini, della Protezione civile, dell’amministrazione comunale, la Graphistudio ha ottenuto il permesso di fare usufruire dell’Area festeggiamenti adiacente al campo di calcio alle 18. Oltre a garantire un’importante offerta eno-gastronomica, la Graphistudio ha messo a disposizione quattro schermi per la diretta di Celtic-Udinese, che inizierà alle 19  A quell’ora, le ragazze della Graphistudio saranno già nello spogliatoio per gli ultimi accorgimenti tattici (alle 18 merenda assieme al team a base di crostate e succhi di frutta). Il mister Marco Rossi – un pregievolissmo pedigree alle spalle sia come ex calciatore professionista sia come allenatore – ha già deciso la formazione («Ma non faccio alcuna anticipazione, niente nomi»). Giocherà con il 4-4-2 che alla bisogna potrebbe trasformarsi in un 4-2-3-1. «Rispetto ai maschi – spiega il mister – a livello tattico cambiano i tempi, ma probabilmente le ragazze sono più caparbie, più determinate. Forse, difettano nella reazione nei momenti difficili. E quindi vanno spronate e incoraggiate maggiormente». In questi giorni la squadra si allena di sera per abituarsi ai bioritmi della notturna e alla luce artificiale. Gli allenamenti sono seguiti da decine e decine di tifosi. L’entusiasmo in paese è palpabile. Se ne parla nei bar. Nei negozi. La curiosità è molta ed è pari all’orgoglio di una comunità che scopre la ribalta europee grazie a quel gruppo di ragazze che amano il calcio. La prevendita procede a gonfie vele. Per giovedì sera lo stadio dovrebbe fare il tutto esaurito: mille persone che per una partita di calcio femminile sono numeri da guinness. Ilaria Mauro, 23 anni, di Zompitta (la altre friulane sono Martinelli, Di Filippo, Donà e Tuttino) approdata alla serie A a soli 14 anni, bomber di razza, già convocata in nazionale, non ha dubbi: «Sarà durissima, ma siamo ottimiste. Del resto, ho deciso che smetterò di giocare al calcio perlomeno dopo aver vinto uno scudetto con la Graphis. Emozionata? Sì, molto. Ma passerà non appena saremo in campo». Ilaria lavora in un pubblico esercizio delle Valli. Il calcio femminile non ti fa ricca. Molta fatica e pochi soldi. Ci sono i rimborsi spese che consentono di pagarsi gli studi universitari e per chi viene da fuori Graphistudio garantisce l’alloggio gratis: tre appartamenti da tre persone. Ma c’è anche chi, come la Marchitelli e la Camporese, ha deciso di prendere la residenza e vivere a Tavagnacco. «Il calcio femminile – spiega il direttore sportivo, Glauco di Bendetto – è uno sport povero. All’estero, spesso le ragazze hanno pure riscontri economici. Pensi che il nostro campionato costa perlomeno 350 mila euro. Provi soltanto a considerare quanto spenderemo per la trasferta a Malmoe, in Svezia, nella partita di ritorno. Ma grazie agli sponsor e all’entusiamo non ci arrendiamo. Ed è vero che puntiamo al primo scudetto. Ormai abbiamo il Torres nel mirino. Non a caso la nostra Gioia Masia, che è di Sassari, ha deciso di concludere la carriera da noi, scommettendo sullo scudetto. Sì, sarà una sfida meravigliosa. Qui, oltre alla bravura, contano l’orgoglio e l’entusiamo»