Testamento biologico: De Monte ed Englaro rispondono al ministro Sacconi sulla circolare del 19/11/2010

Ieri sera a margine di un incontro pubblico tenuto a Forgaria ed organizzato dall'associazione "PerEluana" sul "Testamento biologico" il Prof. Amato De Monte responsabile dell'equipe medica che ha seguito Eluana Englaro nella suo permanenza nella struttura "La Quiete" di Udine,  risponde alla circolare diramata dal Ministro Sacconi (video)

Nella circolare firmata anche dai ministri della Salute Ferruccio Fazio, del e dell'Interno Roberto Maroni si legge: «Non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime le iniziative volte alla introduzione dei registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento – si legge nella circolare emessa dopo la richiesta di un parere da parte dei Comuni -. In tale quadro si potrebbe, anzi, ipotizzare, nel caso in cui si intenda dar comunque corso ad iniziative del genere, un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore».<br />

Pronta anche la replica del Presidente dell'Associazione "PerEluana" Beppino Englaro padre di Eluana, la donna morta a Udine il 9 febbraio del 2009 dopo aver vissuto 17 anni in stato vegetativo«Se i registri non hanno valore, dicano loro cosa lo ha purchè la volontà dei cittadini sia rispettata anche nel momento in cui non possono più difendersi e dire esattamente cosa vogliono» ha detto Englaro

 «Se si riesce ad avere delle leggi ad hoc il cittadino si organizza e difende come può – ha aggiunto Beppino -. Quello che conta è che ci sia un documento, che può essere il registro o la tessera sanitaria, dove sta scritto chiaramente quali sono le sue volontà rispetto ai trattamenti di fine vita».

Ecco anche la reazione di Mina Welby
«In Parlamento non si sono accorti che il clima culturale è cambiato, che le persone hanno capito di avere il diritto di essere rispettate sia quando sono in grado di difendersi sia quando non possono più esprimere le loro volontà.
«Si tratta – sottolinea Mina Welby – di attestazioni scritte in forma autografa e, dunque, attestazioni che devono valere anche se non c'è una legge in materia». In altri termini, afferma Mina Welby, «fa fede la firma autografa del soggetto». 
 


3 Risposte a “Testamento biologico: De Monte ed Englaro rispondono al ministro Sacconi sulla circolare del 19/11/2010”

  1. aggiornamento del 21/11/2010

    dal gazzettino di oggi

    Dopo lo "stop" ai Comuni sui registri che raccolgono i testamenti biologici, arrivato con la circolare sottoscritta da tre ministri, a Udine la cellula friulana dell’Associazione Luca Coscioni (che peraltro, ovviamente, non è un Municipio) fa sapere che andrà avanti tranquillamente nell’iniziativa di raccolta delle dichiarazioni di volontà.
          «Questa circolare è una cosa totalmente ridicola – esordisce Luca Osso, dell’associazione Coscioni -. Hanno scoperto l’acqua calda: si sapeva da sempre che queste dichiarazioni non sono vincolanti per i medici. Pertanto, noi continuiamo con la nostra iniziativa. L’11 dicembre saremo in via Canciani con il nostro banchetto e il 15 dicembre torneremo con i notai», conclude. Anche perché, fa notare Osso, dall’avvio ad oggi «sono stati sottoscritti un centinaio di testamenti biologici e abbiamo circa 190 prenotazioni per le prossime date». Nel dettaglio, «abbiamo raccolto 55 dichiarazioni il 17 novembre, quando c’erano con noi due notai, e 37 ad ottobre. Le prossime date di dicembre e gennaio sono già tutte occupate per far fronte alle prenotazioni già ricevute».
          Osso spiega poi che «questo è un atto di diritto privato che non è coercitivo nei confronti di un dipendente pubblico come, per esempio, un medico. Il fatto che ci sia la presenza di un notaio ha due vantaggi, che assevera una data certa e una provenienza certa. Quindi, noi andiamo avanti con la raccolta, ritenendo che la circolare non dica nulla di nuovo e sia quasi ridicola nel tempismo e nei contenuti». Osso rammenta che «il nostro non è un registro comunale. Purtroppo il Comune di Udine non ha un registro: non siamo riusciti a farlo adottare all’amministrazione Honsell. Il nostro registro viene conservato da un notaio. Noi scriviamo sul registro che, in quella data, a quella data ora, il signor tale ha consegnato la sua dichiarazione, che è conservata presso quel tal notaio e protocollata con il numero tot».
          Quanto alla circolare, Osso ritiene che «quel documento non dice nulla di nuovo, ma apre la strada ai ricorsi. A quanto mi risulta ci sono già Comuni che stanno pensando ad un ricorso contro la circolare dei ministri. Questo vorrà dire solo che la battaglia per l’autodeterminazione dei cittadini si trasferirà nei tribunali». Per l’assessore comunale Kristian Franzil (che è anche segretario regionale del Prc), l’uscita della circolare «è una cosa abbastanza strana. Il governo non fa le leggi, i Comuni nella loro autonomia almeno fanno qualcosa e poi, con una circolare, si manda tutto a repentaglio. Un ricorso? Non credo che lo faremo come Comune, anche perché sarà l’Anci nazionale, a quanto pare, a fare un ricorso al Tar».

  2. aggiornamento del 27/11/2010

    nota dell'ANCI sui testamenti biologici

    Alcuni di essi, spiega l'Anci, ''raccolgono le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volonta' con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e a fonte di provenienza.

    In altri casi i registri raccolgono oltre a cio' anche il testamento biologico, sigillato in busta chiusa, per l'eventuale consegna a soggetto legittimato (medico/fiduciario/altro). In altri casi ancora sono state anche predisposti dei modelli di dichiarazione anticipate''.

    ''Relativamente a queste ultime due situazioni riscontrate – sottolinea la nota associazione nazionale dei comuni – si puo' ritenere che in assenza di una specifica disciplina normativa, si configuri un'attivita' che potrebbe essere in contrasto con discipline riguardanti altre materie e settori quali tutela della salute, della privacy e della famiglia.

    Relativamente invece al primo caso come descritto, si puo' ritenere, in difformita' a quanto affermato dalla circolare interministeriale, che, sebbene in assenza di specifiche previsioni legislative o regolamentari, in quanto trattasi di raccolta di dichiarazioni di volonta' attestanti il luogo e il soggetto presso il quale e' conservata la dichiarazione di fine vita, si possa ricondurre tale attivita' allo svolgimento delle funzioni istituzionali proprie del Comune nei settori dei servizi alla persona e alla comunita' correlate al ricevimento di dichiarazioni sostitutive di atto di notorieta'''.

    ''Sembra pertanto legittimo – si legge nella nota dell'Anci – che i registri possano essere istituiti e organizzati qualora si limitino a contenere la notizia che tali dichiarazioni sono state rese, potendosi questa attivita' configurare anche come attivita' fondata sull'art.

    47 del d.p.r. n. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale''.

  3. aggiornamento del 27/11/2010

    nota dell'ANCI sui testamenti biologici

    Alcuni di essi, spiega l'Anci, ''raccolgono le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volonta' con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e a fonte di provenienza.

    In altri casi i registri raccolgono oltre a cio' anche il testamento biologico, sigillato in busta chiusa, per l'eventuale consegna a soggetto legittimato (medico/fiduciario/altro). In altri casi ancora sono state anche predisposti dei modelli di dichiarazione anticipate''.

    ''Relativamente a queste ultime due situazioni riscontrate – sottolinea la nota associazione nazionale dei comuni – si puo' ritenere che in assenza di una specifica disciplina normativa, si configuri un'attivita' che potrebbe essere in contrasto con discipline riguardanti altre materie e settori quali tutela della salute, della privacy e della famiglia.

    Relativamente invece al primo caso come descritto, si puo' ritenere, in difformita' a quanto affermato dalla circolare interministeriale, che, sebbene in assenza di specifiche previsioni legislative o regolamentari, in quanto trattasi di raccolta di dichiarazioni di volonta' attestanti il luogo e il soggetto presso il quale e' conservata la dichiarazione di fine vita, si possa ricondurre tale attivita' allo svolgimento delle funzioni istituzionali proprie del Comune nei settori dei servizi alla persona e alla comunita' correlate al ricevimento di dichiarazioni sostitutive di atto di notorieta'''.

    ''Sembra pertanto legittimo – si legge nella nota dell'Anci – che i registri possano essere istituiti e organizzati qualora si limitino a contenere la notizia che tali dichiarazioni sono state rese, potendosi questa attivita' configurare anche come attivita' fondata sull'art.

    47 del d.p.r. n. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale''.

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