Tolmezzo: aggiornato il software, macchinario al top per la stabilità posturale

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(t.a. dal MV di oggi)

L’ospedale carnico è l’unica struttura pubblica in Fvg a essere dotata di un’importantissima apparecchiatura elettromedicale e di un tecnico abilitato con competenze specifiche per riprogrammare il controllo propriocettivo e migliorare la stabilità posturale, prevenendo il rischio di cadute. Si trova nel reparto di fisioterapia ed è questa un’eccellenza che porta l’ospedale al top nella riabilitazione e della rieducazione funzionale. Il Rotary club Tolmezzo, da sempre attento alle esigenze del territorio, attraverso il presidente, Roberto Siagri, ha consegnato nelle scorse settimane un assegno di 3 mila euro per l’aggiornamento del software dell’apparecchiatura, all’allora direttore generale dell’Ass 3, Beppino Colle, al direttore di Riabilitazione e rieducazione funzionale, Lorenzo Somma, e al tecnico abilitato, Angelo Scarsini. Somma ha ricordato l’importante ruolo di tale strumentazione e Scarsini ha ripercorso tutti i passi compiuti dall’acquisto del macchinario nel 2002 alla continua implementazione di tecnologia e competenze. E a metà ottobre, grazie a un protocollo d’intesa tra la Soc di riabilitazione e il reparto di ortopedia, diretto dal primario Fabrizio Bassini, un ortopedico e un fisioterapista hanno frequentato un corso di aggiornamento aumentando il personale qualificato con competenze specifiche in tale settore. Spesso dopo una frattura si assumono posture scorrette che creano disequilibri anche importanti ed espongono al rischio di nuove cadute e quindi anche di nuovi traumi. All’ospedale di Tolmezzo, accanto alla fisioterapia classica, si lavora da anni con efficacia anche su questo fronte rieducativo attraverso l’apparecchiatura elettromedicale Delos e un tecnico abilitato. Ci si posiziona su una particolare pedana dotata di un sistema compiuterizzato che permette di valutare, allenare, riabilitare oggettivamente i sistemi deputati al controllo dell’equilibrio profondo, del movimento e di prevenire i deficit funzionali. L’esclusivo movimento di una particolare pedana, abbinato al ritorno visivo sottocorticale in tempo reale crea condizioni di instabilità in grado di attivare al massimo la “riserva funzionale”. Si tratta della riprogrammazione ad alta frequenza secondo il metodo Riva che mira a recuperare stabilità ed efficienza del movimento in tutti i soggetti, dagli atleti di ogni livello alle motricità più compromesse, anziani sompresi.