Tolmezzo: “Bambini con il kalashnikov” John Baptist Onama incontra gli studenti dell’Isis “Paschini”

Una discesa agli inferi con la fede che il male si può vincere solo attraverso la difesa dei diritti umani e le armi della nonviolenza e della cultura. Dopo l’incontro con il monaco tibetano Palden Gyatso svoltosi lo scorso ottobre, sabato prossimo 22 febbraio l’isis “Paschini” accoglierà la testimonianza di John Baptist Onama, ex “bambino soldato” originario di Lacor in Uganda. Nel 1980, all’età di 14 anni, Onama è stato uno delle centinaia di bambini soldato ingaggiati con la forza dall’“Esercito di liberazione del Signore” (Lord’s Resistance Army) durante la sanguinosa guerra civile scoppiata nel suo paese. Costretto a imbracciare le armi, ha preso parte a una serie di operazioni militari, diventando un “Kadogo”, un “piccolo” del battaglione di cui faceva parte. «Ho visto stupri di massa su bambine della mia età e massacri di civili – ha ricordato recentemente in un’intervista –. Ho visto uccidere e torturare. Ho visto adulti supplicare di essere risparmiati e poi morire sotto i col­pi di un fucile. E spesso quel fu­cile era il mio».

Onama si è salvato grazie all’incontro con alcuni missionari comboniani che gli hanno offerto la possibilità di studiare in Italia e di affrancarsi da un’adolescenza di violenza e di indicibile dolore. Oggi, all’età di 48 anni, vive a Padova, dove insegna politiche per lo sviluppo presso la Facoltà di Scienze Politiche. Il suo impegno a favore dei diritti umani lo ha portato ad essere portavoce “Unicef” per i diritti dei bambini e collaboratore di diverse associazioni umanitarie, tra le quali “Amnesty International” e “Save the Children”.