Tolmezzo: chiude il Tribunale, l’amarezza di una protesta inascoltata, la Carnia verso un ulteriore declino?

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di Tanja Ariis.

Dalla scorsa mezzanotte il tribunale è soppresso, ma la Carnia non si dà per vinta e pretende dalla politica regionale e parlamentare azioni immediate ed efficaci per concretizzare le aperture provenute dal Ministro della Giustizia che potrebbe salvarlo in extremis con un decreto. Gli spazi in realtà sono molto stretti, ma la battaglia, troppo importante per il territorio, va sostenuta fino in fondo. Il Comitato per il tribunale di Tolmezzo e l’Ordine forense hanno inviato una lettera a tutti i parlamentari del Fvg ed alla governatrice Debora Serracchiani chiedendo loro un immediato e deciso intervento per salvare il tribunale, alla luce delle indicazioni dello stesso Ministro della Giustizia in un incontro con alcuni parlamentari. Il Fvg è stata l’unica Regione a non ottenere nulla in questa battaglia, nonostante le peculiarità del tribunale. Nella lettera si chiede alla politica, la sola che ora può salvare gli uffici giudiziari dell’Alto Friuli, di attivarsi per confermare la convergenza del Senato sulla salvezza del tribunale di Tolmezzo e ottenerla alla Camera. Lo stesso ministro giovedì ha sottolineato le peculiarità straordinarie del tribunale. Nel decreto correttivo, tra l’altro, sembra sia previsto il salvataggio definitivo del tribunale di Nicosia-Mistretta, a conferma che se la volontà politica c’è, il tribunale si salva. La lettera, ha spiegato il presidente dell’Ordine forense, Barbara Comparetti, sarà inviata anche ai 44 sindaci dell’Alto Friuli perché ciascuno possa fare pressione sui parlamentari e sulla Regione in queste ore decisive. Gli avvocati del foro tolmezzino intanto, contro la decisione dello Stato di chiudere il tribunale, si ritroveranno lunedì nel municipio cittadino per restituire le tessere elettorali. E invitano i cittadini dell’Alto Friuli a fare altrettanto. E 11 consiglieri comunali di Tolmezzo, tra cui anche Mauro Biscosi, Cristiana Gallizia e Fabio Mainardis della maggioranza hanno chiesto la convocazione urgente del Consiglio comunale (a cui invitare anche tutti gli altri 43 sindaci interessati dalla chiusura degli uffici giudiziari) per discutere di tribunale e dell’ipotesi di dimissioni del Consiglio comunale cittadino per dare un segnale forte ed essere in questo seguiti a ruota da altri Comuni. Il sindaco, Dario Zearo, spiega di aver già predisposto, come deciso nell’ultima giunta, la convocazione del Consiglio per il 25 settembre. A lui ieri mattina il presidente facente funzioni del tribunale, Lorenzo Massarelli, ha fatto pervenire il decreto di soppressione e cessazione, ad ogni effetto, dell’attività del tribunale, disponendo la chiusura degli uffici giudiziari al pubblico a partire dalle 14 di ieri. Il trasloco è in corso. Zearo ha scritto alla presidente del tribunale di Udine per chiedere di sospendere il trasloco e invita i colleghi sindaci a fare altrettanto. Ma esprime anche la propria completa solidarietà all’Ordine forense, ai dipendenti degli uffici interessati, con un sentimento misto di rabbia, sgomento e senso di impotenza per i forti disagi e costi che questa chiusura riverserà sui cittadini della Carnia. «Continuerò a lottare – dice Zearo – perché il tribunale possa ritornare nella pienezza delle proprie funzioni». Zearo ha anche ringraziato i sindacati per il sostegno, specie Enrico Acanfora della Cisl fp, per l’attenzione e l’impegno costanti. Il sindacalista ieri nella conferenza stampa indetta proprio da Cisl, Cgil e Uil, ha sottolineato la gravità della perdita del tribunale per l’area montana e la necessità di uno slittamento di 10 giorni del trasloco verso Udine: diversamente, se ci sarà il decreto correttivo, accadrà come per Chiavari, verso cui ora stanno rifacendo il trasloco dopo aver portato già tutto al tribunale di Genova, con evidente sperpero di denaro pubblico.

Una risposta a “Tolmezzo: chiude il Tribunale, l’amarezza di una protesta inascoltata, la Carnia verso un ulteriore declino?”

  1. … e ora, dopo anche la dipartita degli alpini, o i proprietari degli immobili si daranno finalmente una calmata sulla richiesta di affitti esagerati, (specie per i negozi in centro) o rimarranno proprietari di stanze vuote, come gia’ accade per diverse vie. Non si potra’ piu’ pensar di poter “avere la botte piena e la moglie ubriaca”!

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