Tolmezzo: Confartigianato lancia l’allarme, per le imprese artigiane, la crisi si aggrava

di Tanja Ariis

Imprese artigiane e addetti nell’edilizia dell’Alto Friuli tornano a calare nel primo trimestre 2012: altre 5 imprese hanno chiuso. Il presidente di Confartigianato del mandamento dell’Alto Friuli, Sergio Zanirato, commenta: «Col 2012 la decrescita è ripresa, speriamo che non prosegua. Se il calo sarà confermato anche al 30 giugno, la fase recessiva, in assenza di interventi di sostegno ad hoc, probabilmente proseguirà almeno per tutto il 2012, pesando su tutto l’indotto del settore casa», dagli idraulici ai falegnami all’arredo e così via. Nell’Alto Friuli negli ultimi 3 anni hanno chiuso 30 imprese artigiane dell’edilizia (quasi il 40% della perdita complessiva di 77 imprese artigiane di tutte le categorie in zona), fermandosi a 219 al 31 marzo di quest’anno. Il numero di imprese edili aveva tenuto attorno alle 224 unità nel 2011 mentre col 2012 è ripreso il trend in discesa. Tra il 31 marzo 2011 e il 31 marzo 2012 il numero di addetti del settore (compresi titolari e collaboratori familiari) è calato di 20 unità, di cui 9 da inizio anno e di cui 13 titolari e collaboratori e 7 dipendenti, indice che le chiusure hanno riguardato specie le aziende più piccole. Zanirato segnala la crescente concorrenza delle imprese più grandi e provenienti anche da fuori zona negli appalti locali: se prima esse tendevano a ignorare gli appalti di valore minore, ora con la crisi, sono costrette a partecipare anche ad essi, penalizzando però le aziende più piccole che si vedono sottratti interventi che in altri tempi sarebbero stati più accessibili. «In questo scenario – osserva Zanirato – appare molto preoccupante anche la possibile perdita del tribunale. Sarebbe un danno anche per le imprese, che si servono del tribunale ad esempio per i certificati per gli appalti e per le associazioni di impresa». Il presidente di Confartigianato guarda invece con favore agli interventi di albergo diffuso e alla riscoperta di un turismo di prossimità che in qualche modo favorisce le ristrutturazioni nei centri montani. Per Zanirato è importante far partire subito i cantieri cantierabili, sono importanti inoltre gli incentivi per il risparmio energetico ed è molto positivo che gli sgravi di contribuzione per le ristrutturazioni passino ora dal 36 al 50%, come anche il modo con cui la Regione sta approntando il discorso della filiera legno perché può mettere in moto un po’ tutto: dalle piste forestali, attivando il settore edile, al taglio dei boschi dalle seconde e terze lavorazioni alla ristrutturazione degli opifici, che chiamerebbe in causa ancora l’edilizia oggi in affanno.