Tolmezzo: Dìmitra Teochàris sfida la neve in salita ai mondiali

di Melania Lunazzi.

Ha tutte le carte per diventare una promessa dello scialpinismo competitivo. E soprattutto grinta da vendere. La ventiduenne tolmezzina Dìmitra Teochàris, fresca campionessa nazionale della sua categoria, si appresta ad affrontare i mondiali di una disciplina sportiva ancora troppo poco frequentata dalle donne, appena il 30%, e ancora poco considerata rispetto ad altri sport invernali, ma che aspira a diventare olimpica nel prossimo 2022. Lei, studentessa pendolare tra Tolmezzo e Udine, si racconta con sorriso timido e garbato incorniciato da un bell’ovale e occhi dolci che celano in realtà una grande tenacia interiore. E un’energia incredibile, tutta concentrata in 161 cm d’altezza per 50 chili scarsi di peso. «La prima volta che ho messo le pelli di foca è stato traumatico. La meta era il rifugio Marinelli, con condizioni di neve non facile, fatica sia in salita che in discesa, molte cadute, botte, occhiali da vista rotti. Alla fine ho pensato: questo sport non è per me». Ma poi, raggiunta la maggiore età, ci riprova, cercando le radici delle motivazioni che la attirano verso i monti: una nonna adorata che frequentava le altitudini per necessità («era di Collina e ha gestito per alcuni anni il rifugio Marinelli»), l’amore puro per la montagna («si vedono paesaggi meravigliosi, non è come sciare in pista, dove vanno tutti e la montagna è “consumata”») e poi un forte spirito competitivo: «Non essermi sentita adatta a una cosa che mi attirava mi ha spinta a prenderla come una sfida con me stessa». Nel 2011 Dìmitra fa la prima Piancavallo express e vince tra le junior al campionato regionale. Da allora a oggi una salita verticale di vittorie fino all’approdo iridato.

Una risposta a “Tolmezzo: Dìmitra Teochàris sfida la neve in salita ai mondiali”

  1. Siamo un paese dove ormai da tempo indefinito, abbiamo perso il piacere e la curiosità, ma anche la necessità di scoprire cose su noi stessi e dedichiamo sempre più tempo ed energie a seguire i nostri beniamini, che siano su un prato a tirar calci a una palla o che abbiano gli sci ai piedi o altro ancora. Abbiamo spostato l’attenzione da noi stessi, al piacere di compiacere gli altri, investendo tempo, denari ed energie, quasi che i risultati ottenuti poi da persone che con noi, generalmente nulla hanno in comune (in particolare i professionisti strapagati)siano stati anche per merito nostro. Misteri della psiche umana che mai riuscirò a comprendere. Non è certamente il caso di questa ragazza che sta ancora “crescendo”, ma cogliendo l’occasione dell’articolo, quando sento i cosidetti “sportivi” che perennemente devono spiegare i loro sacrifici, le forti motivazioni, la forza, l’impegno, i sacrifici, le rinunce e la costanza per raggiungere determinati obbiettivi, scusate tanto, ma mi vien in automatico da rispodere che certamente tutto ciò, non è stato prescritto da un medico come cose da fare per starsene in buona salute! Se proprio vogliono… possono sempre cambiare, ma se vogliono continuare sulla strada della gloria, si ricordino che ci sono un’infinità di persone che di sacrifici e levatacce mattutine, le fanno ogni giorno; in assoluto anonimato!

    maman

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