di Tanja Ariis
Tornano le proteste per le numerose auto di Poste italiane posteggiate ogni giorno nei parcheggi pubblici vicino all’autostazione, tra via Divisione Garibaldi, via Percoto e via Carnia Libera 1944. In una città che non brilla per numero di posteggi disponibili per gli utenti e dove la mattina si riversa mezza Carnia, ciò rappresenta da anni un problema. La questione, fino a qualche tempo fa, riguardava anche le auto dell’Azienda sanitaria, ma in quel caso è stata risolta. In questo no. E nei giorni in cui Poste italiane recapita ai cittadini di 26 Comuni carnici (eccetto Tolmezzo e Forni di Sopra) la lettera che annuncia, a partire da ottobre, il recapito della corrispondenza solo a giorni lavorativi alterni e già ieri ha chiuso l’ufficio postale di Terzo di Tolmezzo, da più parti si punta il dito contro quei posteggi, sempre meno tollerati. Visto che -hanno osservato in Consiglio comunale i consiglieri tolmezzini Mauro Biscosi, Valter Marcon e Matteo Muser- Poste italiane la butta sul piano economico,si ricordi anche dei posteggi che sottrae ogni giorno ai cittadini: vengono occupati, denunciano, da auto di Poste italiane alternate a quelle personali di suoi dipendenti. E in questo modo sono sottratti ai tolmezzini e carnici che quotidianamente si riversano in città. In fin dei conti, hanno fatto notare, è come se un buon numero di posteggi, tra via Divisione Garibaldi, Via Percoto e via Carnia Libera 1944, fosse riservato a Poste italiane, senza che quest’ultima però paghi un euro al Comune. Ma se sono parcheggi esclusivi, hanno rilevato, allora si pagano.