Tolmezzo: si farà “Casa mia” l’edificio pensato per ospitare i parenti dei ricoverati

di Tanja Ariis.

In città, vicino all’ospedale, l’associazione Casa mia onlus costruirà un edificio con alloggi per ospitare utenti del nosocomio (e loro familiari) che necessitino di una base di appoggio, abitando lontano dal capoluogo carnico, e di cure impegnative. Lo annuncia l’assessore comunale Cristiana Gallizia che, oltre a chiarire che l’hospice, ossia il luogo dove vengono assistiti malati oncologici terminali, a Tolmezzo esiste già da due anni, fornisce un’anteprima sul progetto che l’Azienda sanitaria dell’Alto Friuli e l’associazione Casa Mia stanno concretizzando per la costruzione di una casa-alloggio per i malati, e loro familiari, in cura nelle strutture sanitarie dell’Azienda e bisognosi (per motivi economici, di distanze, di trasporti difficoltosi od altro) di un punto temporaneo di appoggio. I primi contatti fra Gallizia, Casa mia e Ass 3 sono avvenuti quasi due anni fa per valutare come realizzare in loco una sede dove ospitare chi sta soffrendo un disagio per cure particolarmente impegnative, vivendo lontano dal capoluogo carnico. Casa mia ha già realizzato strutture di accoglienza a Trieste e a Udine: «Tolmezzo – afferma Gallizia – sarà il terzo sito in regione che usufruirà di questa importante opportunità. La presidente di Casa mia, Gabriella Gera, ha effettuato mercoledì scorso un sopralluogo, assieme al direttore generale Beppino Colle e ai professionisti dell’ufficio tecnico, in un’area di proprietà dell’Ass 3 nelle vicinanze dell’ingresso del pronto soccorso e sufficientemente ampio per potervi costruire un fabbricato di 100-120 mq. Casa mia ha già deliberato il suo impegno economico per realizzarlo: è di 300 mila euro. Vuole far partire il cantiere entro 6 mesi e concluderlo quanto prima. Tale edificio potrà ospitare 8 persone, con stanze singole dotate di servizi, e utilizzo comune di cucina e soggiorno». Al progetto, oltre a Gallizia, si è attivamente interessato anche Vito Di Piazza, direttore del dipartimento medico, che quotidianamente vive le problematiche sanitarie, sociali ed umane dei pazienti che segue nei reparti. «Questa – dichiara la Gallizia – è “buona sanità”, quella che si fa anche senza grande clamore, ma con la collaborazione di enti, istituzioni e associazioni, quella “sanità” che nella nostra azienda ancora si pratica, a servizio di tutti, e con elevata qualità ed umanità. Ringrazio l’associazione per avere pensato a Tolmezzo come luogo per la costruzione del fabbricato e per l’impegno economico assunto, ed il direttore generale Colle per aver creduto nel progetto, che ora deve solo attendere i tempi tecnici per la realizzazione».