Tolmezzo: tenta di strangolare la moglie, arrestato

Un uomo e’ stato arrestato nel pomeriggio di oggi a Tolmezzo, dopo aver tentato di strangolare la moglie. La donna e’ ricoverata in gravi condizioni nell’ospedale del capoluogo carnico. Entrambi i coniugi sarebbero di nazionalita’ indiana, regolarmente residenti in Italia. L’episodio – a quanto si e’ saputo – e’ avvenuto intorno alle 18 all’interno della loro auto, dove si trovavano per un tentativo di riconciliazione. Tra i due e’ scoppiata una lite e il marito, fuori di se’, ha stretto le mani alla gola della moglie, rischiando di ucciderla. Sul posto e’ intervenuta la Polizia del Commissariato di Tolmezzo, che sta eseguendo accertamenti sull’aggressione, con il coordinamento del procuratore di Tolmezzo, Giancarlo Buonocore. La coppia ha due figli, che sono stati affidati ad un istituto di Tolmezzo.

2 Risposte a “Tolmezzo: tenta di strangolare la moglie, arrestato”

  1. di VIOLETTA FELETIG

    T0LMEZZO. Ancora un dramma familiare sfociato in un gesto di violenza estrema nei confronti di una donna. E’ accaduto ieri pomeriggio a Tolmezzo, dove una giovane di origine indiana è stata aggredita dal marito, anch’egli indiano, che ha cercato di strangolarla. L’uomo subito dopo l’ha accompagnata in ospedale, dove è stata ricoverata in condizioni molto gravi.

    Erano circa le 16.30 quando Singh Katari Mantit, 42 anni, disoccupato, residente a Cavazzo Carnico, già dipendente della stalla sociale, si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale tolmezzino con la moglie, Rajvinder Kaur, 28 anni. A quanto si sa l’uomo non ha dato molte spiegazioni, ma ai medici che l’hanno visitata la situazione della donna è apparsa inequivocabile: i segni che presentava hanno subito fatto pensare a un’aggressione con tentativo di strangolamento e immediata è scattata la richiesta d’intervento alla polizia mentre la poveretta veniva ricoverata in area di emergenza in condizioni molto gravi. All’ospedale è giunta in pochi minuti una volante con la squadra investigativa, i cui uomini si sono trovati dinanzi a un caso che sembrava ripetere il triste copione già visto, con consegenze tragiche, proprio in questi giorni in Friuli. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e condotto in commissariato, da dove in serata è stato trasferito al carcere di Tolmezzo. L’indagine è coordinata dal dottor Buonocore, procuratore della Repubblica di Tolmezzo mentre le prime attività investigative hanno visto impegnato il dottor Miconi, dirigente del commissariato stesso. Sulla vicenda non si hanno molti particolari, ma si sa che i coniugi, che sono in Italia con regolare permesso di soggiorno e che da qualche tempo vivevano separati, hanno avuto un diverbio all’interno dell’auto dell’uomo, parcheggiata poco distante dall’ospedale; forse un tentativo di riconciliazione da parte di lui, che non ha trovato però corrispondenza nella donna, tanto che in breve il diverbio è sfociato nell’aggressione vera e propria.Il fatto ha suscitato molta impressione, soprattutto a Cavazzo Carnico, dove la difficile situazione della famigliola (che ha due figli minori), è nota all’amministrazione comunale e ai servizi sociali, tanto che la giovane donna è stata accolta in un’abitazione di proprietà del Comune dopo l’aggravarsi delle tensioni familiari. Ora tutti sperano che Rajvinder possa riprendersi, mentre i due figlioletti sono stati accolti in una comunità in attesa di poter riabbracciare la loro mamma.

  2. Aggiornamento del 02/05/2010

    La comunità indiana in provincia di Udine è concentrata perlopiù in città dove abitano diversi cittadini di quel Paese. Alcuni esercitano attività in proprio, dal ristorante al negozio.
          C’è anche chi fa il custode, il domestico o il cameriere. Molti operano nel settore della zootecnia. Gli indiani, infatti, vengono assunti dagli allevatori per cura e pulizia delle vacche perché particolarmente predisposti. Si tratta di quella parte di popolazione che professa la religione induista, per la quale questo animale è sacro. Ne consegue una particolare attenzione al mammifero, che viene accudito amorevolmente.
          Fino a tre anni fa, ad esempio, nella frazione di Cludinico, a Ovaro, era attivo un gruppo di indiani che gestiva la stalla sociale. Dopo questa esperienza in Carnia, le famiglie si sono trasferite nella Bassa Friulana in un’altra azienda che si occupa sempre di allevamento. Chi si è trasferito in Friuli dall’India, tuttavia, appartiene più che altro al gruppo di religione sikh ed è distinguibile da capelli e barba lunga: per precetto, infatti, non si possono radere e sono soggetti a speciali obblighi alimentari.
          La comunità indiana in Friuli, a ogni modo, non molto numerosa, mantiene comportamenti discreti e fa raramente parlare di sé. Si tratta di persone che vivono in maniera appartata, dal carattere mite e tranquillo. A Udine esiste, come punto di riferimento, l’associazione di amicizia Italia-India che si occupa anche di aiuti. Non sono pochi, infine, i giovani indiani adottati da famiglie friulane e le religiose di quel Paese che operano in centri assistenziali in provincia.

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