Tolmezzo: tracce medievali in centro non più visibili, Comune e Soprintendenza per la ritombatura degli scavi

di Tanja Ariis.
Le tracce medievali della città risultanti dai recenti scavi archeologici tra via Lequio e via Spalto saranno ritombati. Gli esiti delle indagini condotte saranno indicati in loco da apposito pannello esplicativo. È quanto alla fine hanno deciso assieme il Comune di Tolmezzo e la Soprintendenza archeologica del Fvg. Lo spiega il vicesindaco, Simona Scarsini, che non aveva all’inizio escluso la possibilità di valorizzare i resti delle mura, se gli scavi avessero dato esiti di rilevo, ma alla fine la tanto cercata “torre del Pievano” non era stata rinvenuta e l’intervento richiesto per risanare e rendere ben visibili le strutture comunque emerse nell’indagine archeologica (imposta dalla legge, in quanto preliminare alla realizzazione della futura piazzetta che sorgerà in questa area del centro storico) risulta troppo oneroso per le casse comunali (potrebbe volerci anche più di un centinaio di migliaia di euro). Alcune settimane fa la Soprintendenza aveva ricordato che le antiche mura medievali in realtà si estendevano nella zona sotto l’attuale via Spalto, qualche metro più a est rispetto allo scavo in questione. Le indagini appena condotte avevano provato, sottolineava, l’assenza della torre segnalata in alcune mappe note della zona e avevano invece rinvenuto alcuni resti corrispondenti a terrapieni esterni alle mura, al fossato e a una briglia, più tarda, di regimazione delle acque del fossato. In termini di valorizzazione del sito in questo caso, spiega Scarsini, la soluzione delle vetrate su cui camminare non si sarebbe rivelata percorribile e sensata nella pratica, in quanto avrebbe permesso una visuale troppo parziale su un tratto minimo di mura per consentire di capire l’impianto complessivo delle strutture medievali e i risultati delle indagini condotte. Allo stesso tempo però l’intervento per ripristinare e rendere visibile tutta l’area sottostante la futura piazzetta sarebbe stato molto impegnativo, troppo oneroso e dubbio in termini di rilevanza: andavano approfonditi gli scavi, per fare in modo che non fosse solo visibile la testa delle mura, andavano eseguiti interventi sulle strutture per evitare che le intemperie le deteriorassero e andava risolto anche il problema dell’acqua tra le mura. Perciò alla fine si è deciso per la ritombatura delle strutture rinvenute, che comunque, spiega Scarsini, non saranno intaccate in alcun modo dai lavori per la futura piazzetta. La Soprintendenza, ha aggiunto, si è resa disponibile a creare tutti i dispositivi per rendere il pannello in loco esauriente e visibili gli esiti degli scavi con tanto di foto e rilievi in 3D eseguiti.