Tolmezzo: via alle esercitazioni militari con armi leggere, nella zona del poligono di Rivoli Bianchi

di Tania Ariis.
Un provvedimento di sgombero è stato emesso in questi giorni dal comando militare dell’esercito del Friuli Venezia Giulia per consentire, durante questo scorcio di fine mese e nel prossimo mese di ottobre, alcune esercitazioni a fuoco con armi leggere, bombe a mano e mortai da 120 millimetri, tutti ordigni che, a detta dello stesso comando militare, «per la loro natura comportano pericolo per persone e animali», nella zona del poligono di Rivoli Bianchi di Tolmezzo. La zona sarà segnalata da bandieroni rossi che delimiteranno un perimetro proibito da superare, in orari, in alcune giornate, anche notturni. Si tratta di esercitazioni programmate che si tengono da anni e che rientrano, secondo il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, «nel contesto di esercitazioni di addestramento in un sito storico». Queste esercitazioni non trovano la contrarietà che invece presentano le esercitazioni che si tengono sul poligono del Bivera, in relazione alle quali diversi Comuni interessati territorialmente dalle manovre hanno quasi sempre espresso molte perplessità. Per non parlare dell’opposizione alle stesse da parte di gruppi e associazioni ambientaliste. «L’usuale attività addestrativa dell’esercito – ha proseguito il sindaco di Tolmezzo Brollo – ha da parte nostra il massimo appoggio, anche perché il Terzo artiglieria di montagna è un nostro concittadino onorario. Queste attività militari hanno la nostra vicinanza in particolare in questo momento in cui ancora non sappiamo quando gli alpini dovranno lasciare il nostro territorio comunale». Brollo riconosce le posizioni degli altri enti che a suo tempo si erano detti contrari alle esercitazioni sul poligono del Bivera «zona che ha un interesse naturalistico particolare a livello europeo, dove le attività prevalenti sono quelle di utilizzo dell’area in maniera turistica». In vista del nuovo ente sopracomunale, l’Uti, Brollo chiude sostenendo «che dovremo abituarci a discutere su questo tema, come su altri, in termini unitari e non più solo all’ombra del singolo campanile».