Tondo: un partito federato col Pdl e un nuovo patto con i sindaci, imprenditori e mondo del sociale

di Anna Buttazzoni.

Un nuovo patto con i sindaci, gli imprenditori, i professionisti, il mondo del sociale e del volontariato, con il sistema finanziario. «Perché – garantisce Renzo Tondo a chiusura del suo intervento – il meglio per questa comunità può ancora venire e deve ancora venire». Il governatore ci crede. Dice di conoscere bene il Fvg, in ogni angolo. Spiega il suo programma per ripartire. E non delude i suoi nemmeno quando assicura che non ci sarà alcun commissario per la Provincia di Udine, al voto il 21 aprile come le regionali. «La Regione non sarà più gestione di riparti. Ai sindaci chiedo di non tirarci più per la giacca per avere un contributo. Bisognerà lavorare per aree omogenee perché sono stufo – afferma Tondo – di vedere piste ciclabili a metà e campi sportivi dove non ci sono più bambini. Alle categorie economiche offro la concertazione sugli strumenti che abbiamo e chiedo di aiutarmi a eliminare la burocrazia, di dirmi quali leggi e regolamenti vanno eliminati e come risolvere i problemi, perché voi li conoscete meglio di me. Con i professionisti, invece – aggiunge –, possiamo immaginare di esternalizzare alcuni compiti della Regione purché vengano portati avanti a costi contenuti e giusti». Tondo offre impegno, ascolto e dialogo. E fa un po’ autocritica quando parla del rapporto con i sindacati. «Posso dire che forse ho incontrato poco le organizzazioni sindacali. Ma va stabilito assieme cosa fare assumendosi ognuno le proprie responsabilità, perché non va bene quando su un elenco di cose da fare quelle risolte sono merito di una parte sola». Alle associazioni il governatore dice d’essere disposto a mettere più risorse per il sociale, ma è chiaro nelle richieste: «Servono meno individualismi e più stare assieme, perché non è possibile avere tante associazioni che fanno la stessa cosa». Dalle banche Tondo pretende maggiore attenzione per gli imprenditori, «perché se credono loro in un progetto – spiega il presidente Fvg – dobbiamo crederci anche noi». Il governatore giura di crederci, nel meglio che deve ancora venire.