Trasaghis: gli esperti del Cnr passano al setaccio i fondali del lago

di Piero Cargnelutti.
Rilievi geofisici realizzati con strumenti di ultima generazione per conoscere i fondali del lago dei Tre Comuni, il primo passo per avviare la futura rinaturalizzazione del grande bacino friulano. A realizzare l’intervento, nel corso di questa settimana, sono i tecnici dell’Istituto di scienze marine Ismar-Cnr di Bologna in collaborazione con l’Osservatorio geofisico sperimentale Ogs di Trieste. L’iniziativa è stata presentata ieri nella sede della Regione a Udine alla presenza dei rappresentanti dei comitati a tutela del lago insieme agli amministratori dei Comuni di Trasaghis, Bordano, Cavazzo, Venzone, Gemona, delle due Comunità Montane della Carnia e del Gemonese e anche dei rappresentanti di Edipower. «Oggi si apre un’epoca nuova – hanno detto i tre sindaci della valle del lago Augusto Picco, Gian Luigi Colomba e Gianni Borghi – che ci vede tutti uniti attorno al nostro lago. Il lago è stato compromesso a causa dell’azione umana nel corso dei decenni e oggi, con l’apporto di dati scientifici avremo un punto di partenza su cui costruire un futuro progetto di salvaguardia del bacino». Se già in passato gli studi effettuati tanto dai comitati che dalle amministrazioni comunali avevano evidenziato il rischio di scomparsa del lago nel giro di cento anni a causa dell’accumularsi continuo dei fanghi sui fondali, ora, dopo che lo stesso è stato inserito come punto da rinaturalizzare all’interno del piano regionale di tutela delle acque, il contatto con l’Ismar di Bologna va in quella direzione. «Questo lago – ha spiegato Luca Gasparini dell’Ismer – ci dà la possibilità di utilizzare un drone a cui stiamo lavorando che permette di fare delle misurazioni attraverso il ricorso alle onde ultra-soniche, con le quali è possibile fare un’analisi dei sedimenti anche fino a 15-20 metri a partire dal fondo. I nostri mezzi permettono di analizzare le stratificazioni sul fondo e datarle». Le analisi dei tecnici dell’Ismar sono iniziate lunedì e proseguiranno fino a venerdì. Con i dati raccolti sarà possibile capire qual è la situazione nei fondali del lago, un punto di partenza fondamentale per lo sviluppo di un futuro progetto di rinaturalizzazione. Da parte loro, i tecnici di Ismar hanno già dato la disponibilità a collaborare per un futuro progetto che conti su finanziamenti europei: «Certamente – hanno detto i presidenti delle due Comunità montane dell’alto Friuli Aldo Daici e Lino Not – i due enti montani daranno il loro supporto ai Comuni nell’intraprendere questo percorso ma è chiaro che per una progettazione di quel tipo sarà necessario che la Regione faccia da capofila». L’iniziativa svolta da Ismar e Ogs questa settimana sul lago sarà presentata alla popolazione giovedì sera alle 20.30 nel centro servizi di Alesso.